Morte leader Hamas, Zacchi (Geopolitica.info): “Messaggio forte di Israele. Sulla reazione dell’Iran…” – ESCLUSIVA

La morte del leader di Hamas ha aumentato la tensione tra Iran e Israele. Lorenzo Zacchi di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni.

È alta la tensione tra Iran e Israele dopo l’uccisione del leader di Hamas. Teheran ha annunciato la propria volontà di colpire Tel Aviv per lanciare un chiaro segnale al suo popolo e anche al governo israeliano. Dall’altra parte Netanyahu potrebbe decidere di iniziare una operazione via terra in Libano per provare ad eliminare Hezbollah.

Esclusiva Zacchi morte del leader di Hamas
I cittadini omaggiano il leader di Hamas – cityrumors.it – foto Ansa

Una situazione in Medio Oriente che si fa sempre più tesa nonostante il continuo invito degli altri Paesi ad evitare un conflitto regionale. Noi abbiamo fatto il punto con Lorenzo Zacchi, responsabile Medio Oriente di Geopolitica.info

Zacchi: “Ci aspettiamo una risposta dell’Iran”

Esclusiva Zacchi morte del leader di Hamas
L’Iran potrebbe presto attaccare Israele – cityrumors.it – foto Ansa

Lorenzo Zacchi, partirei dalla questione che ormai tiene banco in questi ultimi giorni: la morte del leader di Hamas. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?

Partendo dall’omicidio è importante dire che questo è un messaggio molto forte che lancia Israele. Fa capire come la volontà dello Stato ebraico è quello di eliminare tutti gli alti gradi istituzionali che hanno pensato, organizzato e materialmente eseguito gli attentati del 7 ottobre. Per cui Tel Aviv fa capire a tutti che non è disposto ad accettare per il futuro governo di Gaza chiunque sia stato mente o esecutore degli attacchi. Secondo punto estremamente importante è che l’uccisione è avvenuta in Iran. Per cui Israele dice a Teheran di essere in grado di colpire il territorio come e quando meglio crede. Addirittura in questo caso ha colpito un edificio controllato dai Pasdaran in una zona importante della città piazzando un ordigno due mesi fa. Ora ci aspettiamo una risposta dell’Iran, che già in passato ci ha dato prova di saper replicare. Manderà un messaggio interno alla sua popolazione: siamo in grado di colpire Israele e non facciamo passare lisca una azione che avviene nel nostro territorio”.

L’Iran nei prossimi giorni attaccherà Israele. Come si comporteranno gli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti in questo momento stanno chiedendo di evitare l’escalation. La loro volontà è quella di non avere un conflitto regionale. Chiaramente se l’Iran decidesse in maniera tradizione di attaccare il territorio israeliano, è evidente che Washington prenderà parte ad intercettare i missili come già fatto in passato. Se l’attacco di Teheran dovesse avvenire con altre modalità, magari più ibride o utilizzando Hezbollah o lo stesso Hamas, bisognerà capire quale sarà la risposta americana. Difficilmente potrà avvenire direttamente militarmente con i due gruppi detti prima. Discorso diverso con gli Houti“.

“L’Israele difficilmente combatterà su due fronti”

Esclusiva Zacchi morte del leader di Hamas
I danni a Beirut dopo un attacco di Israele – cityrumors.it – foto Ansa

L’altra questione che sta facendo discutere in questi giorni è il possibile attacco di Israele in Libano.

E’ uno spauracchio che hanno in tanti, ma per Israele vorrebbe dire esporsi ad un doppio fronte. Probabilmente continuerà a concentrarsi su Gaza ed effettuare attacchi come sta facendo sul Libano contro Hezbollah o magari colpendo obiettivi mirati in Siria o nello Yemen. Si proverà a mozzare le varie diramazioni del potere iraniano. Prima che un conflitto sia sedato e finito, difficilmente si muoverà in un doppio conflitto”.

La morte del leader di Hamas allontana la tregua immediata a Gaza?

Dobbiamo capire quale sarà il successore di Hamas. Su quali siano i risvolti per la tregua io non sarei così certo perché questa non sarebbe stata immediata a prescindere. Quello che bisogna osservare adesso è chi sarà il nuovo leader di Hamas. Poi si dovrà capire questi personaggi che rapporti hanno con gli altri Paesi. Solo in quel momento capiremo la nuova impronta al movimento e il destino delle trattative”.

Il nuovo leader potrebbe decidere di attaccare Israele per vendicare la morte del suo predecessore?

Al netto della volontà del nuovo leader, bisogna dire che Hamas a Gaza è in difficoltà. I comandanti sono costretti a vivere nei tunnel, le forze militari sono state fortemente debilitate. Insomma è stata fatta una operazione intensa. Che Hamas abbia la capacità di fare un nuovo 7 ottobre, è complicato pensarlo. In questo momento credo che l’obiettivo sia quello di sopravvivere il più possibile e mantenere una gestione del potere nelle zone che sono rimaste sotto il controllo della milizia“.

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