Allarme di Mattarella, Olivetti: “Assolutismo di Stato? E’ stato un richiamo culturale non politico al Premierato…”

A Cityrumors.it parla l’ordinario di diritto costituzionale dell’Università Lumsa, uno dei più noti esperti sulle riforme costituzionali: “Conoscendo il Capo dello Stato, forse non gradisce del tutto la forma della riforma in questione, ma mai si permetterebbe di oscurare o contrastare una legge”

E’ stato un richiamo culturale non certo politico quello sull’assolutismo di Stato da parte del presidente Mattarella, almeno così io l’ho visto e credo proprio sia questo il modo, anche perché il Capo dello Stato non si metterebbe mai di traverso in modo così aperto…“. E’ chiaro a Cityrumors.it il professore Marco Olivetti, ordinario di diritto costituzionale Università Lumsa, e uno dei massimi esperti di riforme costituzionali, se non altro per la sua esperienza avuta durante il governo Gentiloni all’interno della commissione per le riforme. Il professore quando spiega un concetto costituzionale o ne fa anche la “traduzione” di quello che avrebbe voluto dire il presidente Mattarella quando parla tecnicamente di riforme o fa paragoni come nel caso dell’impedire “l’assolutismo di Stato“.

Il presidente
Il presidente della Repubblica Mattarella durante la parata del 2 giugno (Ansa Cityrumors.it)

 

Tanti, appena ascoltato il discorso del presidente Mattarella e il riferimento all’impedire nel modo più categorico possibile, l’assolutismo di Stato, un rischio che, secondo alcuni, potrebbe portare la riforma sul Premierato sulla quale il Governo sta lavorando e ha già cominciato l’iter della legge al Senato e alla Camera. E al riguardo, il professor Olivetti ci tiene a spiegare in maniera semplice e chiara quanto ha detto il Capo dello Stato: “Guardate, è anche possibile che il Premierato possa produrre un assolutismo o magari anche no, è questo quello che bisogna capire e sapere. Il problema dal punto di vista della riforma costituzionale, in questione,  ha due versanti, ovvero il rapporto che c’è da sempre tra la maggioranza e minoranza, un problema classico, con i primi che decidono democraticamente una legge, ma chi rimane in minoranza deve avere garantiti i diritti partecipazione al processo decisionale e che non devono essere compressi“.

L’importante è preservare i diritti delle minoranze all’interno del Parlamento

La riforma
Il ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Casellati e ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera durante il question time (Ansa Cityrumors.it)

 

Il professore Marco Olivetti prova ad andare nel nocciolo della questione tenta di far capire cosa voleva dire il presidente Mattarella in quel “No all’assolutismo di Stato, anche perché, l’ordinario di diritto costituzionale ci tiene a far emergere come il Capo dello Stato abbia voluto privilegiare “il ruolo non solo della maggioranza quando decide e approva una legge, ma anche il ruolo della minoranza che deve essere preservato, basti pensare che ai ruoli di cui hanno diritto, come ad esempio nella scelta della nomina dei giudici della Corte  Costituzionale dove c’è bisogno anche dell’apporto delle minoranze dell’opposizione dove, naturalmente, si deve trovare accordo“.

Poi c’è l’altra questione che è dettata dalla possibilità di scegliere leggi di fondamentale importanza dove è previsto all’interno della Costituzioneruoli e spazi per le minoranze e presenze in alcuni ruoli delle Istituzioni. E se in questo caso specifico il Premierato renda questi ruoli più deboli non può darsi per scontato in anticipo“. E conclude il professore Olivetti un suo personale pensiero sull’opinione di Sergio Mattarella: “Conoscendolo un poco, magari non è detto che sia favorevole al Premierato, ma il suo monito e la sua attenzione a riguardo, e nello specifico, la vedo come un richiamo a livello culturale, non certo politico”.

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