Intelligenza artificiale, la cinese DeepSeek bloccata con immediatezza dal Garante per la protezione dei dati: è allarme.
L’azione del Garante arriva immediatamente dopo che l’intelligenza artificiale cinese, ha colpito mercati e concorrenti, presentandosi subito con grande risonanza. DeepSeek, il chatbot basato su AI che contiene molte informazioni degli utenti e che è accessibile a chiunque.
Arriva con immediatezza l’intervento del Garante della Privacy, dopo l’ascesa fulminante di questa tecnologia asiatica. I controlli sul servizio sono impetuosi e via, il blocco. Vediamo bene cosa sta succedendo attorno all’AI cinese.
DeepSeek: già fuori dagli store italiani
Fondata a Hangzhou e creata con esattezza nel 2023, la ChatGPT cinese propone una propria architettura, tutta open source e costi estremamente bassi. Definitivamente censurata, messi in discussione sia il modello di business sia la creazione delle informazioni. L’allarme del Garante: può violare la privacy degli italiani che potrebbe finire in Cina, dove le norme UE non hanno valenza.
Poi ci sono le questioni di plagio, le tensioni tra USA e Cina. Sta succedendo di tutto attorno a DeepSeek. La sfida globale di questi strumenti mette l’Europa in condizioni di pressing. Pertanto, il ruolo delle autorità nazionali si fa sempre più importante.
Adesso è bloccata la nuova intelligenza artificiale, non conviene usarla, non si può usare per il bene di tutti. La protezione dei dati assume importanza a livello globale e, il Garante per questo è intervenuto.