Luna di miele da incubo: ex poliziotto scambiato per trafficante di esseri umani per colpa di un selfie e di vicini di posto un po’ troppo sospettosi
Partire per la luna di miele e ritrovarsi ammanettati con l’accusa di traffico di esseri umani? Sembra la trama di un film e invece è successo davvero. Protagonista di questa tragicomica vicenda è Anthony Williams, un ex poliziotto di colore di 63 anni che, a quanto pare, non ha iniziato il suo matrimonio nel migliore dei modi.
La “colpa”, se così vogliamo dire, è di un volo American Airlines da Phoenix (Arizona) a Miami (Florida), datato settembre 2022. Williams, fresco di nozze con Katsiaryna Shasholka, una donna russa di 29 anni più giovane di lui, si era imbarcato per la sua luna di miele, immortalando la felicità del momento con un bel selfie a bordo dell’aereo. Peccato che quello scatto, invece di essere un dolce ricordo, si sia trasformato in un incubo.
Un passeggero particolarmente “perspicace” ha infatti pensato bene di segnalare all’equipaggio che “quella donna era stata trascinata contro la sua volontà ed era quindi probabilmente vittima della tratta di esseri umani”. Senza battere ciglio, senza chiedere ulteriori informazioni, l’equipaggio ha avvisato la polizia. E così, all’atterraggio, la neo-coppia si è ritrovata catapultata in una scena da film poliziesco, con tanto di arresto e interrogatorio.
“Con la vergogna sulle guance”, come si legge nella denuncia, Williams e la moglie sono stati fatti scendere per primi dall’aereo, sotto gli sguardi non proprio amichevoli degli altri passeggeri. Un’umiliazione che, a quanto pare, ha lasciato il segno, con tanto di insonnia, paranoia e attacchi di panico per entrambi. Insomma, una luna di miele decisamente “alternativa”.
La luna di miele da incubo e la battaglia legale
Ma la storia non finisce qui. Williams, giustamente infuriato, ha deciso di passare alle vie legali, intentando una causa contro American Airlines per discriminazione razziale e chiedendo un risarcimento di 75.000 dollari. E per la sua battaglia legale, si è affidato a un avvocato di tutto rispetto, Jasmine Rand, che ha già difeso i parenti di Trayvon Martin e George Floyd. Nomi che, purtroppo, conosciamo fin troppo bene.
“Il mio cliente è un agente di polizia in pensione”, ha dichiarato l’avvocato Rand. “Ha combattuto il crimine per tutta la vita e ora viene improvvisamente accusato ingiustamente di un grave crimine. È disposto a lottare per la giustizia, sia per se stesso che per le precedenti vittime della discriminazione razziale presso American Airlines”. Insomma, una vera e propria dichiarazione di guerra.
E a quanto pare, American Airlines non è nuova a questo tipo di “gaffe”. Nel 2023, un chitarrista di colore, David Ryan Harris, era stato accusato di aver rapito due bambini (che poi si sono rivelati essere i suoi figli), sempre a causa di una segnalazione “sospetta” da parte di un’assistente di volo.
E nel gennaio 2024, tre uomini di colore erano stati fatti scendere da un aereo per “cattivo odore corporeo”. Insomma, sembra che per la compagnia aerea ci sia una certa tendenza a “fiutare” il crimine (e a volte anche gli odori) in modo un po’ troppo selettivo.