Patricia Masithela è morta a causa delle ferite riportate dall’aggressione dei cani. Ci sono dei punti da chiarire: qualcosa non torna
Tutto è iniziato la scorsa notte, intorno alle 3: in via Piccarello a Latina alcuni cittadini hanno chiamato i soccorsi dopo aver sentito delle urla strazianti di donna provenire dal giardino di una villetta. Si trattava proprio delle grida di Patricia Masithela, 27enne brutalmente aggredita dai cani di un amico nel giardino di casa sua, nel quale si era introdotta mentre lui non era in casa. Niente da fare per lei: è morta in ospedale.
All’arrivo dei soccorsi e degli agenti di Polizia, Patricia era stesa al suolo in una pozza di sangue e il branco di cani le girava ancora attorno. Allontanati gli animali, la 27enne è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti ma qui ha perso la vita poche ore dopo il suo arrivo. Ora però è stata aperta un’indagine: ci sono dei punti da chiarire.
C’è un precedente
Dopo la tragica morte della 27enne, gli inquirenti hanno cercato di fare il punto della situazione per capire eventuali responsabilità dell’accaduto. Pare che già settimana scorsa gli animali dell’amico della donna si fossero resi responsabili di un’aggressione ai danni del proprietario stesso e della sua fidanzata: proprio per fare luce sull’intera vicenda, che pare non essere del tutto nuova, l’abitazione è al momento sotto sequestro ed è disabitata. Secondo gli inquirenti, i cani erano in un evidente stato di malnutrizione e le condizioni generali del branco erano di degrado.
Disposta l’autopsia
Gli inquirenti hanno quindi disposto l’autopsia sul corpo della 27enne, che lavorava in un bar della zona e lascia un fratello, una sorella ed una figlia. C’è da capire perché la donna si sia intrufolata nella casa dell’amico di notte, per altro in sua assenza: cruciali saranno le testimonianze del proprietario dei cani e della villetta, nonché degli amici e dei parenti di Patricia Musithela.
L’indagine aperta dalla Procura di Latina dovrà inoltre capire i motivi della mancata presa in carico dei cani da parte dei veterinari dell’ASL che, nonostante avessero notato e segnalato la pericolosità e lo stato di degrado in cui versavano, non sono mai intervenuti. Apparentemente, pare che il motivo di questo mancato intervento sia da ricercare nella perpetrata assenza del proprietario di casa.