Ricevere 50 euro al giorno per tutta la vita può sembrare impossibile, ma può essere lo Stato a pagare chi perde il lavoro.
Si sottolinea spesso come il lavoro sia sacro, come a mettere in evidenza quanto sia provvidenziale per vivere e garantire la serenità alle persone più care. Questo non dovrebbe mai portare comunque a rinunciare del tutto alla propria vita privata, pur sapendo come qualche sacrificio possa essere necessario, ma già solo immaginare di non averlo può gettare nello sconforto.
Questa sensazione può trasformarsi in vera e propria disperazione quando la disoccupazione diventa reale, soprattutto perché non si sa bene quanto tempo possa volerci per trovare un altro impiego. Anzi, in un periodo come quello che stiamo vivendo potrebbe addirittura essere una sensazione che può durare per mesi. Cosa fare quindi in questi casi?
Un aiuto dallo Stato per chi ha perso il lavoro
Chi è stato disoccupato almeno una volta nella vita sa bene come questa situazione possa provocare un forte disagio non solo a livello economico, ma anche psicologico. Le differenze tra chi è single o ha una famiglia possono essere davvero poche, chi è emotivo può arrivare addirittura a soffrire di insonnia fino a che non avrà certezze.
Sperare di ricevere un aiuto dallo Stato può quindi essere naturale, fortunatamente non è così impossibile riceverlo. Ci sono addirittura dei casi in cui si può ricevere un sussidio per tutta la vita, così da ridurre l’inquietudine che si avverte e non essere tormentati finché non si viene chiamati da un’azienda disposta ad assumerci.
Sfortunatamente non si tratta però, almeno per ora, di una situazione valida in Italia, bensì in Belgio, per questo trattandosi di un Paese che fa parte dell’Unione Europea non può che esserci l’auspicio che anche il nostro governo possa seguire questo esempio.
Ci sono innanzitutto dei requisiti ben precisi da rispettare per avere questo beneficio: essere residenti in Belgio, avere meno di 65 anni, aver lavorato per un numero minimo di giorni (dai 312 ai 624) in un determinato periodo (dai 18 ai 36 mesi) precedente la domanda.
A questo si aggiunge dimostrare di essere disposto ad accettare un lavoro o comunque una formazione adeguata, essere registrato come persona in cerca di lavoro, avere perso involotariamente l’ultimo impiego ed essere disponibile a lavorare, salvo ci siano casi di impedimento certificato.
Chi rientra in queste categorie ha diritto a una cifra giornaliera, il cui importo può variare sulla base della situazione familiare, della retribuzione giornaliera media e alla durata della disoccupazione. Analizzando nel dettaglio queste possono essere le differenze:
- chi non ha familiari a carico avrà diritto al 60% il primo anno (massimo 54,71 e minimo 35,24 EUR euro) e il 55% (per un massimo di 42,73 euro) il secondo;
- chi non ha familiari a carico e vive con altre persone che hanno un reddito riceverà il 60% il primo anno (massimo 54,71 e minimo 26,42 euro), 40% a partire dal secondo (massimo 31,77 e minimo 26,42 euro);
- chi ha familiari a carico ed è l’unica fonte di reddito per la famiglia avrà diritto al 60% dell’ultima retribuzione per un massimo di 54,71 e un minimo di 41,95 euro al giorno.
I disoccupati che hanno almeno 50 anni e maturato almeno 20 anni di contributi potranno inoltre anche di un’indennità integrativa di anzianità o in alternativa di un’indennità integrativa per la riassunzione. Insomma, davvero un abisso rispetto a quanto accade in Italia, a volte “copiare” non è detto che sia un male.