Giustizia, Nordio: “Durata dei processi penali sotto i 1000 giorni per la prima volta”
I dati presentati a Istanbul delineano un quadro incoraggiante, specie se si considera che la lentezza della giustizia è sempre stata uno dei principali freni per il sistema economico e imprenditoriale del Paese. Il calo sotto i 1000 giorni per la durata dei procedimenti penali rappresenta un traguardo storico.
Sarà fondamentale consolidare questa tendenza per evitare che, con il passare del tempo, si torni alle lungaggini del passato. La digitalizzazione, insieme alle riforme adottate, sembra essere la chiave per una giustizia più moderna ed efficiente, ma il percorso da compiere resta ancora lungo.
La durata media dei procedimenti penali in Italia è scesa per la prima volta sotto la soglia dei 1000 giorni. A dare l’annuncio è stato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenuto a Istanbul durante un incontro con la comunità d’affari italo-turca.
Un risultato che il Guardasigilli ha attribuito all’entrata in vigore delle riforme in ambito penale e civile, ormai pienamente operative e accompagnate da tutti i decreti attuativi necessari. Il ministro ha anche evidenziato come il raggiungimento di questo traguardo rappresenti un passo decisivo verso una giustizia più efficiente e moderna.
Nel corso del suo intervento, Nordio ha ribadito che anche per il 2024 sono stati raggiunti gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Particolarmente significativo è il risultato ottenuto nella riduzione dell’arretrato civile. Rispetto all’obiettivo prefissato di un abbattimento del 95% entro la fine del 2024, già a ottobre dello scorso anno le Corti d’Appello registravano una riduzione del 99,1%, mentre presso i tribunali ordinari il calo risultava del 92,4%.
Un trend positivo che si riflette anche sulla diminuzione dei procedimenti civili pendenti al 31 dicembre 2022, per i quali l’ultimo aggiornamento segnala una riduzione del 70,3% nei tribunali ordinari e del 66,8% nelle Corti d’Appello.
Un altro aspetto cruciale riguarda l’accelerazione nella durata dei processi, il cosiddetto “disposition time”, ovvero il tempo medio necessario per concludere un procedimento. Secondo i dati riferiti dal ministro, nel primo semestre del 2024 si è registrata una riduzione del 22,9% nel settore civile e del 32% in quello penale. Si tratta di numeri che testimoniano un cambiamento significativo rispetto al passato e che dimostrano gli effetti concreti delle riforme adottate.
I dati presentati a Istanbul delineano un quadro incoraggiante, specie se si considera che la lentezza della giustizia è sempre stata uno dei principali freni per il sistema economico e imprenditoriale del Paese. ed efficiente, ma il percorso da compiere resta ancora lungo.
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