L’Organizzazione Mondiale alla Sanità (Oms) ha diffuso un report riguardante i feriti nella Striscia di Gaza.
Si stima che oltre 22mila persone abbiano riportato ferite invalidanti che richiedono servizi di riabilitazione. Le lesioni gravi agli arti sono il principale fattore di criticità. Secondo il rapporto, si sono già verificate tra le 3.105 e 4.050 amputazioni di arti. Segnalate anche lesioni del midollo spinale, al cervello e gravi ustioni anche per migliaia di donne e bambini. Attualmente, solo 17 dei 36 ospedali rimangono parzialmente operativi a Gaza. L’assistenza sanitaria primaria e i servizi di comunità sono spesso sospesi o resi inaccessibili a causa degli attacchi e dei ripetuti ordini di evacuazione.
“L’enorme aumento delle esigenze di riabilitazione avviene parallelamente alla continua decimazione del sistema sanitario. – ha affermato Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms nei territori palestinesi occupati – I pazienti non possono ricevere le cure di cui hanno bisogno. I servizi di riabilitazione acuta sono gravemente interrotti e non è disponibile un’assistenza specializzata per lesioni complesse, mettendo a rischio la vita dei pazienti. È necessario un supporto immediato e a lungo termine per affrontare le enormi esigenze di riabilitazione“.
L’unico centro di ricostruzione e riabilitazione degli arti di Gaza, situato nel Nasser Medical Complex è diventato non operativo nel dicembre 2023 a causa della mancanza di forniture e degli operatori sanitari specializzati. La struttura è poi stata successivamente danneggiata a seguito di un raid nel febbraio 2024. 39 fisioterapisti sono stati uccisi dall’inizio della guerra con Israele, nell’ottobre del 2023. I servizi di riabilitazione e protesi per pazienti ricoverati non sono più disponibili. E il numero di persone con lesioni che richiedono prodotti di assistenza supera di gran lunga le attrezzature disponibili a Gaza.
L’Oms ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco
Le scorte di prodotti di assistenza essenziali come sedie a rotelle e stampelle sono esaurite. Decine di migliaia di palestinesi a Gaza vivevano già prima del conflitto in condizioni croniche e disabilità preesistenti, il che li esponeva a un rischio significativo a causa della mancanza di servizi adeguati. Le stime contenute nell’analisi saranno utilizzate dall’Oms e dai partner per pianificare un aumento dei servizi correlati alla riabilitazione e contribuire alla pianificazione e all’elaborazione delle politiche sanitarie a lungo termine.
“Nel mezzo delle ostilità in corso, è fondamentale garantire l’accesso a tutti i servizi sanitari essenziali, tra cui la riabilitazione per prevenire malattie e morte. – hanno fatto sapere dall’Organizzazione Mondiale alla Sanità – L’Oms ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco, che è fondamentale per ricostruire il sistema sanitario e far fronte alle crescenti esigenze”.