Flavio Briatore in esclusiva ai nostri microfoni sull’abuso delle intercettazioni: “Rovinano le persone e le famiglie. Questi signori non sanno una cosa”.
Il passo indietro di Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dopo la pubblicazione da parte de La Repubblica di alcune sue conversazioni private con Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio, continuano a creare polemiche e alimentare il dibattito in politica sull’uso indiscriminato di queste intercettazioni.
Proprio nella giornata di ieri sulla vicenda è intervenuto il ministro Crosetto con un lungo post sui social. “Sei un cittadino incensurato, intercettano i tuoi messaggi whatsapp in un gruppo con amici, nell’ambito di un’inchiesta – si legge sul profilo X del titolare della Difesa – nessuno di quei messaggi è rilevante. Non vengono distrutti, restano in cassetto. Poi diventi collaboratore di qualcuno famoso a cui fa piacere far male. Tirano fuori i testi, li estrapolano da qualunque contesto, li rendono pubblici. Ti massacrano, ti rovinano la vita e passano ad altri“.
“Messaggi criticabili? Sì, ma resta il fatto che nessuno dovrebbe conoscere le conversazioni degli altri – continua ancora il ministro – e che dovremmo scandalizzarci del fatto che ci sia ancora qualcuno che conserva i fatti privati (non penalmente rilevanti) per poi utilizzarli quando serve e non dei contenuti. Ma per tutti ormai è una prassi normale. Per me, invece, no“.
Le parole del ministro Crosetto sono state condivise da diverse persone (tra cui il ministro Lollobrigida che sui social ha apertamente condannato la scelta fatta da La Repubblica). Anche l’imprenditore Flavio Briatore, contattato in esclusiva dai nostri microfoni, ha duramente criticato il quotidiano italiano e tutti gli altri giornali che utilizzano le intercettazioni in modo inappropriato.
“L’uso indiscriminato delle intercettazioni è di una violenza inaudita – dice Flavio Briatore a Cityrumors.it – e poi rovinano le persone. I signori che fanno queste cose non sanno una cosa: dopo che una intercettazione viene pubblicata sui giornali ti chiamano le banche e ti dicono che non sei più parte della complainers. Quindi mettono nei guai padri di famiglia e gente che fa affari. Non esiste pubblicarle, è un fatto di privacy. Eppure questi continuano ad andare avanti per la loro strada rovinando gente in continuazione“.
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