Dopo gli allarmi sulla contaminazione dell’acqua potabile, ora anche le acque in bottiglia sono sotto l’occhio attento degli scienziati.
Le fonti di acqua potabile sono potenzialmente contaminate, in quanto l’inquinamento globale mette a repentaglio qualsiasi tipo di risorsa naturale presente sul nostro pianeta, come la comunità scientifica ha sempre tenuto a comunicare all’opinione pubblica e anche alle realtà deputate alla salvaguardia della natura.
Anche per questo motivo, oltre che per un miliardo di motivi commerciali, le acque in bottiglia sono diventate la normalità nella routine di acquisto, ma la graduale sostituzione delle bottiglie in vetro con quelle di plastica, ormai da svariati decenni, sta sollevando la questione della possibile contaminazione delle acque imbottigliate nonostante i controlli cui vengono sottoposte.
Questo perché le materie prime con cui vengono realizzate le bottiglie per l’acqua, ossia la plastica (ma anche il vetro di alcune acque che “resistono” con materiali differenti dalla plastica), spesso contengono degli elementi che sono ritenuti contaminanti e potrebbero rendere l’acqua non sicura quanto si pensa possa essere in realtà.
Le sostanze inquinanti contenute nelle bottiglie di acqua sono molte
Gli studi condotti recentemente dalla comunità scientifica hanno rivelato che il 40% delle bottiglie in cui viene confezionata l’acqua contengono sostanze riconducibili a tossine fungine, microplastiche o Pfas e diserbanti che rendono di fatto il materiale con cui sono realizzate le bottiglie tossiche, anche se in maniera a volte impercettibile.
L’analisi della tossicità delle bottiglie in cui viene confezionata l’acqua è stata realizzata su un campione di 10 diverse marche di acqua potabile, da parte del programma svizzero francofono RTS e Kassensturz. Due laboratori svizzeri si sono occupati di analizzare dieci acque minerali tra le più comuni in commercio e ha riscontrato in molti casi una contaminazione dell’acqua. Tra le acque esaminate, quelle risultate contaminate ci sono la San Pellegrino, Henniez, Swiss Alpina Qualité & Prix, Valser (Coca-Cola).
Per ognuna di queste acque, tutte vendute nei supermercati Coop, è stato individuato l’agente contaminante: per la Henniez si tratta di Clorothalonile/Chloridazone, la San Pellegrino contiene PET, la Swiss Alpina è stata trovata contaminata da microparticelle di polistirolo e la Valser conterrebbe PFBA. Ovviamente queste quantità di agenti contaminanti sono talmente infinitesimali da non costituire un problema reale nell’ingestione di tali marche di acqua, tuttavia sono sostanze non propriamente “buone”: tra questi il PFBA è ritenuto “colpevole” di causare seri danni alla salute, tra cui l’insorgenza di cancro a reni, mammella e testicoli, anche se le quantità così basse non dovrebbero causare grossi problemi nell’immediato.