Aeroporti in Gran Bretagna, lunghe file e caos: tutto quello che c’è da sapere

È scoppiato il caos negli aeroporti inglesi lo scorso martedì, quando un problema tecnico ha portato il panico tra i passeggeri

Gli aeroporti del Regno Unito sono totalmente nel caos. O, per lo meno, lo erano martedì. Un problema tecnico, infatti, ha compromesso i viaggi di quasi tutti i passeggeri, causando ritardi e annullamenti dei voli. Secondo quanto scrive il noto portale inglese The Mirror, la causa sarebbe legata a un problema a livello nazionale con i varchi elettronici della Border Force. Ovvero l’agenzia governativa britannica dell’Ufficio dell’interno, responsabile delle operazioni di controllo frontaliero in porti, aeroporti e ferrovie del Regno Unito. Gli errori tecnici accusati hanno causato continue complicazioni ai varchi elettronici dei passaporti, mandando in blackout l’intera organizzazione aeroportuale.

Aeroporti in Gran Bretagna, lunghe file e caos: tutto quello che c’è da sapere
Aeroporti del Regno Unito nel caos (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Un imprevisto che, però, sembrerebbe esser risolto. Il Ministero degli Interni, affidando le sue parole a un portavoce, ha fatto sapere che da ieri, poco dopo la mezzanotte, gli e-gate della maggior parte degli aeroporti britannici sono tornati online. Non si sarebbe trattato, specificano, di un attacco hacker, ma di un semplice errore di sistema, scongiurando così eventuali preoccupazioni alle frontiere. Tutti coloro che hanno fatto il proprio ingresso sono stati controllati e autorizzati regolarmente, nonostante gli ostacoli tecnici. Nei prossimi giorni, comunque, la situazione dovrebbe risolversi definitivamente anche là dove qualche problematica persiste imperterrita.

Le testimonianze

Il The Mirror, per rendere l’idea del panico che si era diffuso tra i viaggiatori, ha riportato un paio di testimonianze di persone coinvolte in quanto accaduto. Tra questi Paul Curievici, proveniente da Haslemere – nella contea del Surrey – che intorno alle 19.10 è tornato a casa da Lione (Francia) atterrando nell’aeroporto londinese di Gatwick. Il quarantunenne, all’agenzia di stampa PA, ha duramente ha detto: “Ero un po’ rassegnato per quello che inizialmente sembrava l’ennesimo fallimento di un’altra infrastruttura britannica, e provavo molta simpatia per quei poveri ‘bastardi’ che ci lavorano e piegano la fronte e per non far emergere l’imbarazzo“.

Le testimonianze
File lunghissime e ritardi negli aeroporti inglesi (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Più pacata, e adatta alla cronaca, è invece quella del trentaduenne Sam Morter. Reduce da una tratta molto più lunga del precedente, arrivando dallo Sri Lanka, quando è atterrato a Heathrow ha trovato una situazione di caos totale. Nonostante si tratti del più grande e principale aeroporto inglese, la situazione – racconta – era drastica. Addetti che correvano da una parte all’altra, tentando di risolvere il problema, con gli schermi dei varchi elettronici che non avevano intenzione di riaccendersi: “C’erano molti funzionari delle forze di frontiera che correvano e si affrettavano in giro. Quattro o cinque sono andati a presidiare le postazioni e hanno iniziato a elaborare manualmente i passaporti. Intano, centinaia di passeggeri hanno iniziato ad affluire al controllo passaporti; quindi, all’improvviso è diventato caotico e non riuscivano a gestire il numero di persone che arrivavano“.

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