I giudici hanno in parte smentito la versione dell’attore sull’utilizzo della pistola dalla quale è partito il colpo che ha ucciso la direttrice della fotografia del film Rush
Per l’attore Alec Baldwin si riapre un vero e proprio incubo. Sta per ripartire il processo in Messico per la morte, avvenuta nel 2021, di Halyna Hutchins, direttrice della fotografia del film western “Rush”, uccisa dall’attore statunitense durante le riprese. Un colpo mortale partì accidentalmente dalla pistola che era stata utilizzata da Baldwin nel corso del film. Il responsabile della fotografia fu colpita e cadde immediatamente a terra. Le cure furono inutili.
I procuratori del Nuovo Messico hanno riaperto il processo e hanno tutta l’intenzione di andare a fondo. A finire sul banco degli imputati finirà la responsabile delle armi Hannah Gutierrez – Reed, ma i giudici vogliono verificare anche le responsabilità di Baldwin, che rischia di finire ancora una volta nei guai. In un primo momento la sua posizione era stata scartata, ma ora i procuratori vogliono verificare se nel suo comportamento sul set siano emerse delle responsabilità.
Gutierrez – Reed sarà processata con l’accusa di omicidio colposo e manomissione delle prove. La donna si è dichiarata non colpevole delle accuse e sostiene di non essere direttamente responsabile della morte di Halyna Hutchins. Anche Baldwin si è dichiarato non colpevole per l’accusa di omicidio colposo. I procuratori affermano che presenteranno le prove che Gutierrez-Reed ha caricato un proiettile vero nella pistola che ha ucciso Hutchins dopo aver portato inconsapevolmente munizioni vive su un set in cui erano espressamente vietate. L’armaiola avrebbe perso diverse opportunità per garantire la sicurezza sul set cinematografico. I giudici vogliono anche verificare le condizioni con le quali Gutierrez – Reed si è presentata quel maledetto giorno al lavoro.
“Aveva bevuto e consumato marijuana durante le prove”
Ci sarebbero infatti dei testimoni che hanno affermato che aveva bevuto e fumato marijuana durante la produzione del film e che fosse brilla nel momento in cui ha consegnato le armi a Baldwin. L’attore fu inizialmente accusato anche di aver sparato negligentemente con l’arma e ucciso il direttore della fotografia, ma tali accuse furono ritirate. Ora però la situazione può cambiare: le nuove testimonianze e le prove potrebbero avere implicazioni per Baldwin: i giudici stanno cercando di capire cosa sia realmente accaduto in quei drammatici secondi, quando l’attore ha puntato una pistola contro Hutchins, uccidendola e ferendo il regista Joel Souza.
Gutierrez-Reed, figliastra del famoso tiratore scelto e consulente per le armi Thell Reed, aveva 25 anni al momento della morte di Hutchins. “Rust” era il suo secondo incarico come armaiola in un film. La donna rischia fino a 18 mesi di carcere e una multa di 5.000 dollari se condannata per omicidio colposo. L’accusa di manomissione delle prove deriva dalle accuse di aver consegnato a un altro membro della troupe un sacchetto con possibili sostanze stupefacenti dopo la sparatoria per evitare di essere individuata dalle forze dell’ordine. I suoi avvocati affermano che l’accusa è un tentativo dei magistrati di infangare la reputazione di Gutierrez-Reed. Secondo gli avvocati della difesa, la borsa è stata gettata via senza testarne il contenuto. Più di 40 persone sono state chiamate a testimoniare durante il processo, che durerà fino al 6 marzo.
Le negligenze attribuite alla responsabile delle armi
Le autorità hanno trovato sei munizioni sul set del film, anche in una scatola, in una cintura e in una bandoliera indossata da Baldwin. L’attore, che è stato ascoltato già diverse volte dai pm, ha dichiarato di aver pensato che la pistola avesse solo proiettili che non potevano essere sparati. I procuratori speciali affermano che presenteranno “prove sostanziali” del fatto che Gutierrez-Reed abbia involontariamente portato proiettili vivi sul set. Nei documenti depositati in tribunale si sostiene inoltre che Hutchins è morta a causa di una serie di negligenze da parte di Gutierrez-Reed, che avrebbe dovuto accorgersi dei proiettili veri e intervenire molto prima della sparatoria.
Gli avvocati di Gutierrez-Reed sostengono che sia stata ingiustamente colpevolizzata. Hanno più volte dichiarato che i proiettili veri sono arrivati sul set da un fornitore di proiettili finti con sede ad Albuquerque. Hanno anche sottolineato una più ampia “atmosfera” di carenze nella sicurezza che sono state scoperte durante un’indagine degli ispettori statali per la sicurezza sul lavoro che vanno oltre Gutierrez-Reed. Inoltre la donna è accusata in un altro caso di aver portato una pistola in un bar del centro di Santa Fe in violazione della legge statale. I suoi avvocati sostengono che questa accusa sia stata usata per cercare di fare pressione su Gutierrez-Reed per ottenere una falsa confessione sulla gestione delle munizioni vere sul set di “Rust”. Gutierrez-Reed era responsabile dello stoccaggio, della manutenzione e della gestione delle armi da fuoco e delle munizioni sul set e dell’addestramento dei membri del cast che avrebbero maneggiato le armi da fuoco, seguendo le leggi statali per la sicurezza sul lavoro. I proiettili veri si distinguono da quelli finti per un piccolo foro nella cartuccia di ottone, che indica l’assenza di esplosivo all’interno, oppure scuotendo il proiettile per sentire il tintinnio di una pallottola inserita all’interno. Un altro tratto distintivo dei proiettili fittizi è l’innesco mancante o smussato nella parte inferiore della cartuccia.
Cosa rischia Alec Baldwin
L’attore è colui che materialmente ha sparato il colpo che ha ferito mortalmente Halyna Hutchins. I procuratori speciali, Kari Morrissey e Jason Lewis lo avevamo inizialmente incriminato con l’accusa di omicidio colposo. Baldwin spiegò di non aver premuto il grilletto, ma solo di aver tirato indietro il calcio della pistola: a quel punto il colpo partì all’improvviso. L’accusa contro Baldwin prevede due possibili responsabilità: la prima si basa sull’uso negligente di un’arma da fuoco, mentre l’altra è legata alla negligenza senza la dovuta cautela o “circospezione”, definita anche come “totale disprezzo o indifferenza per la sicurezza degli altri”.
Gli esperti legali sostengono che quest’ultimo standard potrebbe ampliare l’indagine al di là del maneggio dell’arma da parte di Baldwin. I procuratori (che hanno inizialmente scagionato l’attore per l’accusa di omicidio colposo), hanno chiesto ed ottenuto un’analisi più recente della pistola usata da Baldwin ed hanno concluso che “il grilletto doveva essere premuto o abbassato a sufficienza per rilasciare il cane completamente armato o retratto del revolver delle prove”, smentendo in parte la versione fornita dall’attore. “Rust” ha utilizzato un revolver funzionante. Le linee guida dell’industria applicate a “Rust” dicono che “le munizioni vive non devono mai essere utilizzate, né portate in alcuno studio o palcoscenico”. Le stesse linee guida confermano anche l’obbligo per tutti (attori compresi) di “trattare tutte le armi da fuoco come se fossero cariche”.