Prima notte dell’anno trascorsa in carcere per Gianni Alemanno. Il trasferimento nella struttura detentiva romana è stato deciso nella giornata di ieri
La prima notte dell’anno è stata trascorsa in carcere per Gianni Alemanno. Stando alle informazioni a disposizione, i militari si sono recati a casa dell’ex sindaco di Roma intorno alle 20 di martedì 31 dicembre per prelevarlo e portarlo nella struttura penitenziaria di Rebibbia su richiesta del tribunale di Sorveglianza.
La notizia, come riportato da Rai News24, è stata confermata dal suo avvocato, ma per adesso si preferisce non rilasciare nessun’altra dichiarazione. Nelle prossime ore potrebbe arrivare la richiesta dei domiciliari e l’ultima parola spetterà ancora una volta ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Roma.
Arrestato Alemanno: ecco perché
La decisione di trasferire Alemanno in carcere e revocare la misura alternativa stabilita in precedenza è stata presa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. Secondo quanto ricostruito dagli stessi giudici, l’ex sindaco di Roma avrebbe trasgredito durante lo svolgimento della messa in prova ai servizi sociali e per questo motivo si è deciso di portare il politico nella struttura penitenziaria di Rebibbia.
Ricordiamo che Alemanno sta scontando una condanna definitiva a 22 anni per traffico illecito di influenze. Pena arrivata al termine di un lungo processo sul caso Mondo di Mezzo. In un primo momento i giudici avevano deciso per la messa alla prova ai servizi sociali proprio per non fargli trascorrere questo periodo in carcere. Ora, però, l’ipotesi di trasgressione e la decisione di trasferirlo a Rebibbia proprio a poche ore dall’arrivo del nuovo anno.
Cosa succede ora
Nelle prossime ore l’avvocato di Alemanno, che ha confermato il trasferimento in carcere senza rilasciare ulteriori dichiarazioni, molto probabilmente avanzerà almeno la richiesta dei domiciliari per il suo assistito. La palla poi passerà ancora una volta al Tribunale di Sorveglianza, che dovrà decidere se accettare la modifica della misura cautelare per l’ex sindaco di Roma oppure confermare la permanenza nella struttura di Rebibbia almeno fino allo scadere della pena.