Allarme streaming illegale, blitz in 15 regioni italiane: perquisizioni e arresti, nel panico 22 milioni di utenti

La Polizia ha smantellato una piattaforma di streaming illegale internazionale. Blitz in Italia e all’estero: 11 persone in manette

La Procura di Catania ha coordinato una vasta operazione della Polizia che ha permesso di distruggere la rete di streaming illegale più grande a livello internazionale. Coinvolti più di 22 milioni di utenti nella rete di pirateria audiovisiva: l’operazione si chiama “Taken Down“, ecco i sui punti salienti.

Blitz in 15 regioni italiane per lo streaming illegale
Blitz in 15 regioni italiane per lo streaming illegale: paura per 22 milioni di cittadini (cityrumors.it / ansafoto)

Sono sei le nazioni europee coinvolte nell’operazione Taken Down, oltre all’Italia. In totale, vi ci hanno lavorato più di 270 agenti della Polizia Postale che, oltre alle quasi cento perquisizioni svolte in Italia, ne hanno portate avanti diverse decine anche in Svezia, Olanda, Svizzera, Croazia, Romania e Regno Unito: ecco i risultati.

Perquisizioni e arresti a tappeto

Con la collaborazione delle forze di Polizia straniere, i 270 agenti della Postale hanno effettuato 14 perquisizioni nei sei paesi e si sono concentrati soprattutto sull’attività di 102 persone, 11 delle quali sono state arrestate dalla Polizia croata. A coordinare il tutto, comunque, la Procura di Catania, che in queste ore ha confermato di aver smantellato “la più vasta organizzazione criminale transnazionale” dedita alla pirateria audiovisiva.

Blitz in 15 regioni italiane per lo streaming illegale
Blitz in 15 regioni italiane per lo streaming illegale: paura per 22 milioni di cittadini (cityrumors.it / ansafoto)

Proprio in questi minuti, presso la sede di viale XX settembre 51 della Procura della Repubblica di Catania è in corso una conferenza stampa nella quale si stanno dando ulteriori dettagli in merito all’operazione Taken Down.

Com’è nata l’indagine

I successi di cui parliamo oggi sono il frutto di mesi e mesi di lavoro e di monitoraggio, iniziato dalla Polizia Postale di Catania e man mano si è estesa nei paesi europei coinvolti. Per prima cosa, le piattaforme che gestiscono lo streaming illegale di film, serie TV ed eventi sportivi sono state messe sotto controllo: si tratta di un giro da milioni di euro, che viene gestito da un’organizzazione che ha complici in più nazioni.

Indispensabile, per arrivare ai risultati odierni, la cooperazione tra le varie forze di Polizia, che hanno condiviso i dati raccolti ed hanno permesso di ricostruire con precisione le direzioni nelle quali l’organizzazione si era espansa nel corso del tempo.

Il danno economico

Lo streaming illegale è pericoloso e dannoso su più fronti. Principalmente, però, determina perdite economiche all’industria audiovisiva: chi si affida a queste piattaforme, infatti, non si abbona a quelle legali e tradizionali come Netflix, Dazn o Sky, determinando per loro una diminuzione del numero di abbonati e quindi di entrate economiche. Si stima una perdita di fatturato annuale pari a 2 miliardi di euro circa che, in termini fiscali, significa una riduzione di tasse di 377 milioni di euro all’anno e una riduzione del PIL di 821 miliardi di euro all’anno.

 

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