La Spagna è in ginocchio per le violenti piogge che si sono abbattute nelle scorse ore. Le autorità locali proseguono le ricerche
Un Paese in ginocchio. Le violenti piogge che si sono abbattute tra martedì e mercoledì sulla zona di Valencia e di Malaga hanno provocato gravi alluvioni. Una situazione drammatica e che rischia di avere un bilancio di vittime ancora più alto di quello che si ha per il momento. Ad oggi sono 95 i morti accertati, ma non si ha un numero preciso di dispersi.
Le ricerche ormai vanno avanti da giorni tramite un’unità specializzata in operazioni di soccorso e cani antidroga. La speranza da parte di autorità e soccorritori è quella di poter trovare delle persone in vita, ma dalle zone più colpite si fa sapere di non essere assolutamente ottimisti. Un quadro drammatico che rischia di peggiorare ancora di più nelle prossime ore.
Alluvione Spagna, si scava nel fango. E le previsioni…
Ormai da diverse ore si scava nel fango per cercare di individuare i dispersi. Una corsa contro il tempo anche se la speranza di trovarli in vita è davvero minima. Le autorità locali si stanno concentrando principalmente nella zona di Valencia, che è quella più colpita dalle forti piogge (almeno 92 i morti accertati) mentre le altre vittime sono state registrate a Malaga e a Castilla-La-Mancha. Nel resto del Paese la situazione sembra essere sotto controllo, ma si potrebbe trattare di una calma apparente.
Il ciclone Dana, che ha provocato le piogge torrenziali su Valencia e Malaga, si sta spostando verso il Nord-Est e il Sud-Ovest del Paese. Ad oggi sono state emesse solo allerte arancioni e gialle e non sono previsti gli stessi danni di Valencia. Ma la macchina è operativa ed è pronta ad intervenire in caso di situazioni davvero tragiche.
Spagna in lutto
La Spagna è in ginocchio per questa terribile alluvione. Il premier Sanchez ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e si ferma anche lo sport. Come riportato dai media locali, molto probabilmente ci sarà il rinvio di Valencia-Real Madrid in programma il prossimo 2 novembre.
Per una volta l’intero Paese ha deciso di fermarsi ed esprimere la propria vicinanza alla popolazione colpita dal disastro più grave dal 1973.