Era sfuggito dai “radar” da quattro anni e si era rifugiato in Colombia. Ed è ritenuto uno dei più potenti narcotraffici italiani
Era ricercato da quattro anni. Era sparito nel nulla, nessuno sapeva che fine avesse fatto, ma appena è ricomparso, è stato subito localizzato, individuato e arrestato quasi all’istante. Si tratta di Luigi Belvedere, un super latitante, irreperibile dal dicembre 2020.
La polizia colombiana l’ha catturato a Medellin dove si era rifugiato da almeno quattro anni e dove viveva, almeno da quanto si apprende, senza alcun tipo di problema o preoccupazione di essere rintracciato. Ma il latitante Luigi Belvedere, alla fine, sarebbe stato tradito da un’app di messaggistica sul cellulare.
Erano mesi che le forze dell’ordine si erano concentrate su di lui, in particolare nel Sud America, dove pare si spostasse di continuo e senza problemi, ma facendo base fissa in Colombia, dove lo stesso Luigi Belvedere, 32 anni, nato a San Clemente di Caserta e molto vicino al clan dei Casalesi.
Belvedere dalle forze dell’ordine internazionali come l’Interpol, era ed è ritenuto uno dei più potenti e influenti narcotrafficanti italiani che aveva rapporti con i colombiani ed era un acerrimo nemico al clan Belforte. Viene considerato uno dei latitanti più pericolosi della camorra ed era riuscito a sfuggire alla cattura nel 2020.
C’è da dire che Belvedere era stato condannato in via definitiva a 10 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti. Sulle sue tracce c’era la polizia di mezzo mondo, tanto che, appena è stato localizzato, è stato subito catturato e arrestato nella notte a Medellin. La polizia italiana e il Ministero dell’Interno sono stati prontamente informati.
Una cattura che porta la collaborazione di diverse forze di polizia tra quella italiana e colombiana, e non solo. Pare che di mezzo ci fosse anche l’Fbi. Sono tutte Inchieste che sono andate avanti da parte della “Procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, avvalendosi di una diretta collaborazione con organismi investigativi colombiani e del sostegno operativo di Europol, della Dcsa e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ha consentito di documentare l’operatività di Belvedere”.
Una cattura che ha coinvolto tantissimi agenti, con qualche reparto speciale della Polizia di Stato che era in missione in territorio colombiano da qualche tempo, proprio sulle tracce dello stesso Belvedere che, alla fine, è stato catturato e arrestato. Ora ci sarà l’estradizione, ma i passaggi non sono velocissimi a meno che non ci siano un lasciapassare speciale.
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