Priscilla e Simona in esclusiva ai nostri microfoni ripercorrono la tragedia di Manziana e raccontano chi era il 39enne ucciso da tre rottweiler
La vita di Priscilla e Simona, sorella e mamma di Paolo Pasqualini, è cambiata in una fredda domenica dello scorso di febbraio. Una notizia che ha sconvolto l’intera Italia. E ai microfoni di cityrumors.it le due donne ripercorrono quella giornata da incubo e raccontano anche chi era il 39enne di Manziana.
Doveva essere per lui una giornata come tutte le altre. Prima lo studio e poi la consueta passeggiata. Ma durante la sua uscita quotidiana ha incontrato tre rottweiler fuggiti da una casa nelle vicinanze. Per Paolo non c’è stato niente da fare: le ferite riportate erano molto gravi e il personale medico ha potuto constatare solamente la morte del 39enne. Un decesso che ha sconvolto non solo la famiglia, ma l’intero centro romano che ancora oggi si chiede come sia stata possibile una tragedia simile.
L’11 febbraio era iniziato come tutte le altre mattine. La madre era uscita per una gara podistica e la sorella, dopo aver parlato con il fratello, andata a Roma per studiare con un’amica. Ma ad un certo punto quella giornata è cambiata. “Ricevo una chiamata da mia madre che i carabinieri ci stavano cercando – racconta ai nostri microfoni la sorella – così ho raggiunto mamma e nel frattempo mi sono arrivate anche a me telefonate dalle forze dell’ordine. Poi ci hanno detto di recarci alla caserma più vicina a Roma e siamo andati con una volante“.
“Una volta arrivati in caserma – continua la giovane – ci hanno fatto alcune domande su mio fratello e detto che era incosciente. Le urla Paolo sono state ascoltate da una minorenne e un pastore è andato a vedere cosa stava accadendo. Si è ritrovato mio fratello ormai in silenzio e i cani su di lui. Con il forcone è riuscito comunque ad allontanare i cani e mettersi nel furgone per evitare l’aggressione“.
“Io mi sono fatta ripetere la storia più volte e mi è sempre stato detto di un incidente – spiega ancora Priscilla – tanto che una volta a casa mi ha suonato una donna ben vestita e pensavo alla proprietaria dei cani. Invece era una giornalista. Dopo un mese ci siamo recati lì, abbiamo visto il cancello e capito che si trattava di qualcosa di diverso rispetto a quanto raccontato“.
Ma chi era Paolo? Un ragazzo di 39 anni che studiava e lavorava, ma non solo. “Mio fratello amava la vita così come amava anche gli animali“, racconta ai nostri microfoni la sorella.
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