La notizia di un’ameba mangia cervello, che ha infettato e ucciso una bambina di 10 anni, ha sconvolto il mondo.
Nessuno si era reso conto di quello che stava accadendo, dopotutto vista la patologia particolare sarebbe stato veramente difficile. Quando è arrivata in ospedale le sue condizioni erano già severe ed è deceduta dopo pochi giorni.
Una tragedia che ha sconvolto non solo famiglia e conoscenti ma tutti, poiché si tratta di una condizione molto particolare che sembrava essere una semplice influenza, con sintomi tipici, poi rivelatasi improvvisamente qualcosa di imprevedibile.
Ameba mangia cervello: come riconoscere i sintomi
La piccola ha iniziato ad accusare mal d’orecchio, febbre, poi è subentrato il vomito. Tutto questo nel giro di due giorni. Niente che facesse sicuramente pensare a una questione di questo tipo, soprattutto per i malanni stagionali che in questo periodo dell’anno sono molto frequenti e stanno colpendo tutti. I medici infatti inizialmente hanno diagnosticato una otite, niente di grave o particolare. Poi la situazione si è aggravata all’improvviso.
A quel punto era chiaro che ci fosse ben altro ad infettare il suo corpo. Sono arrivate le convulsioni e poi purtroppo il tragico epilogo. La bambina è deceduta in Colombia dopo un mese dal contagio e dai primi sintomi. Stefania è morta, dunque, a causa di un’infezione provocata da Naegleria fowleri ovvero un’ameba d’acqua dolce e che si può trovare facilmente anche nelle piscine e nei parchi acquatici.
Non è il primo decesso legato a questa malattia, a luglio infatti una ragazza di 17 anni è morta proprio dopo essere stata infettata allo stesso modo, sempre a distanza di un mese dalla sua prima manifestazione. Un altro ragazzo di 14 anni, invece, è riuscito a sopravvivere. Negli anni sono vari i casi simili registrati anche negli Stati Uniti. Per la 17enne deceduta tutto sarebbe accaduto dopo un bagno al lago, un bacino lacustre vicino casa in Georgia.
Questa ameba, pur essendo rarissima e quindi non così facile da contrarre, è mortale nel 97% dei casi. In Europa non sono mai stati registrati casi di questo genere, ma è comunque sempre sconsigliato fare il bagno in luoghi di questo tipo. Soprattutto se non si conoscono, se non sono monitorati e puliti. Perché non si ha mai la certezza di cosa si potrebbe trovare all’interno dell’acqua e contrarre parassiti e malattie è molto più facile di quanto si possa immaginare.