La tragedia è avvenuta sabato pomeriggio a Siena: Ana Yulcisi Manyoma Casanova 33enne colombiana, è stata trovata morta in casa.
L’allarme è scattato poco dopo le ore 15 e 30 di sabato in Strada del Villino a Siena. Per il terribile episodio è indagato il compagno della donna, L. F. P. B., 26enne colombiano, che si trova al momento presso il carcere di Santo Spirito. Per lui le accuse sono di omicidio doloso, aggravato dalla relazione affettiva e dal legame di convivenza, e maltrattamenti. L’uomo ha detto che il colpo sarebbe partito in maniera accidentale. Il 26enne è inoltre accusato di arma detenuta illegalmente, il fucile da cui è partito il colpo, per cui si trova in stato di arresto per quasi flagranza di reato. Potrebbe trattarsi, dunque, dell’ennesimo femminicidio in Italia.
La Procura della Repubblica di Siena nelle prossime ore chiederà al gip di convalidare l’arresto. Dalle indagini della squadra mobile è emerso che il colpo è partito da distanza ravvicinata mentre il fucile si trovava nelle mani del 26enne. La coppia si trovava da sola in camera da letto. Al momento dei fatti altre persone erano presenti nelle stante dell’abitazione. La casa è stata perquisita trovando all’interno droga e munizioni leggere. Gli investigatori hanno raccolto alcune prime testimonianze che hanno fatto optare gli inquirenti per la contestazione anche del reato di maltrattamenti.
Come già accennato, l’allarme è scattato alle ore 15 e 30 circa del pomeriggio di sabato. A chiamare soccorsi e forze dell’ordine sono stati i vicini di casa. Le prime ricostruzioni parlavano di un colpo partito per sbaglio mentre l’arma, un fucile calibro 16 caricato a pallini, era maneggiata dal compagno e un altro parente. Il proiettile ha raggiunto la testa di Ana Yulcisi Manyoma Casanova, che lavorava come cuoca, e a nulla è valso l’intervento dei soccorritori. Nell’appartamento erano giunte l’automedica di Siena ed un’ambulanza della Pubblica assistenza senese.
Il personale medico ha cercato di rianimare la donna ma le ferite erano troppo gravi. Sul posto anche gli uomini della squadra mobile e delle volanti oltre al magistrato di turno Niccolò Ludovici. L’arma è stata sequestrata, poi sono cominciati gli interrogatori per ricostruire l’intera vicenda. A seguito di alcune dichiarazioni raccolte dalla polizia giudiziaria e all’esito della perquisizione svolta nell’abitazione, il colombiano è stato iscritto nel registro degli indagati. Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di munizioni e di sostanze stupefacenti di tipo leggero.
“Le indagini, protrattesi per tutta la notte e ancora in corso, stanno tendendo, in particolare, a chiarire la dinamica dello sparo. – si legge in una nota della Procura senese – Il 26enne ha decisamente negato la volontarietà riferendo di un colpo partito accidentalmente. Una serie di elementi in fase di ulteriore verifica, hanno determinato, anche al fine di permettere una idonea difesa da parte dell’indagato, ad iscrivere il procedimento per l’ipotesi di reato di omicidio doloso aggravato dalla relazione affettiva e dal rapporto di convivenza”.
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