Cinema con il bebè, sembra che non sempre convenga. L’incredibile vicenda in terra lombarda che vede coinvolta una giovane mamma con il suo bambino.
Essere madri non è certo semplice, strette tra impegni lavorativi e impegni domestici, tra le mille difficoltà che si incontrano quotidianamente. Molto si fa, e ancor più si dice, sulla maternità e sulla genitorialità in genere con interventi e discussioni a tutti i livelli.
Ma evidentemente ancora molta strada bisogna percorrere, forse a livello culturale e di consapevolezza in tutti gli ambiti non solo lavorativi, dove ancora capita di assistere a discriminazioni nei confronti delle madri. Quello che è accaduto in Lombardia in provincia di Bergamo, non troppo distante da Milano, non riguarda un contesto lavorativo, ma è altrettanto significativo dell’arretratezza sul tema dei diritti.
Una giovane mamma e il suo bambino al cinema, ma a che prezzo?
La vicenda si svolge come accennato nei giorni in un paese della provincia di Bergamo, in Lombardia. Una giovane mamma in compagnia del suo bambino di appena 40 giorni decide di andare al cinema per trascorrere del tempo in compagnia dei suoi amici e ovviamente del suo bebè. Un modo semplice e tenero di continuare la propria vita e i propri interessi anche da madre. Gli amici che la precedono alla cassa acquistano 4 biglietti, come racconta la protagonista, per sé e per la mamma.
Arrivati al controllo avviene l’incredibile: i biglietti non sono sufficienti, ne occorre un quinto per il neonato. Le proteste e le richieste di spiegazioni non hanno avuto successo. Il bambino, che di certo non avrebbe occupato posti a sedere, né avrebbe seguito il film, per accedere nella sala avrebbe dovuto avere un biglietto. Così è stato, la mamma è stata costretta a comprare un biglietto per assistere alla proiezione insieme al piccolo e per lo più intero: ben 9 euro.
Per i gestori del cinema il biglietto era necessario per la sicurezza del piccolo in modo da registrare la sua presenza all’interno. Ma l’obiezione è che si può emettere anche un tagliando gratuito. In altre situazioni del genere, sui treni o sugli aerei bambini così piccoli non pagano, ma per la giovane mamma e il bambino non c’è stato nulla da fare: per assistere allo spettacolo ha dovuto pagare il prezzo intero per il piccolo.
I gestori del cinema contattati per commentare la storia hanno affermato che di solito i bambini sotto i 9 anni pagano un prezzo ridotto, ma hanno aggiunto che consigliano di non portare in sala bambini così piccoli. Ai lettori i commenti.