Arianna Mihajlovic: “A lui non abbiamo detto che non c’era più nulla da fare. Ho preferito dirgli un’ultima una volta ti amo”

A un anno dalla morte di Sinisa Mihajlovic, la moglie dell’ex campione ha raccontato a “Verissimo” gli ultimi commoventi momenti passati insieme 

La moglie e compagna Arianna Rapaccioni, ospite della trasmissione in onda su Canale 5, condotta da Silvia Toffanin, ha ripercorso la storia d’amore con Sinisa Mihajlovic, rivelando come ha saputo che il marito sarebbe morto e come si è comportata con lui, soprattutto nelle ultime fasi della malattia quando, purtroppo, si era capito che non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Arianna e Sinisa Mihajlovic – Cityrumors.it –

 

L’ha combattuta da guerriero, come aveva dimostrato di essere in campo fin dall’inizio della sua carriera calcistica, la terribile battaglia contro una malattia che lascia poche speranze. Ha continuato a sognare ancora di poter tornare ad allenare, poi l’improvviso peggioramento, il coma e l’addio al mondo. Quel terribile venerdì 16 dicembre 2022 Sinisa Mihajlovic aveva perso la sua battaglia contro la leucemia.

Una terribile scoperta

Ospite della trasmissione televisiva Verissimo, nell’intervista concessa a Silvia ToffaninArianna Mihajlovic ha ripercorso la storia d’amore con il suo Sinisa, soprattutto quegli gli anni difficili della malattia, con la speranza e l’incredibile voglia di combattere e di non arrendersi del marito, fino all’ultimo commovente addio. “È stato un anno difficilissimo, ho alternato emozioni diverse“, ha ammesso Arianna Mihajlovic raccontando questi primi difficilissimi dodici mesi senza il suo Sinisa. “Inizialmente non ho preso coscienza di quello che era successo. I primi mesi ero scioccata, poi con l’aiuto di un professionista ho iniziato a elaborare il lutto e ho iniziato a vivere per i miei figli e per onorare la memoria di Sinisa, un combattente. Un uomo speciale. Voglio non si dimentichi e io voglio ricordarlo sempre. Ho avuto il privilegio di avere vissuto ventisette anni accanto a lui, un uomo stupendo“.

Arianna ha raccontato come fu scoperta la malattia. “Era luglio e un giorno ha giocato una partita a tennis con Marcolin, la mattina dopo non riusciva più a camminare. Siamo andati al Pronto Soccorso, ma non si era capito ancora nulla. Poi lui è partito per il ritiro e ha detto di non preoccuparci perché si sarebbe fatto i controlli a Bologna. Poi dopo due giorni mi ha telefonato per avvisarmi che doveva dirmi qualcosa. Io pensavo si trattasse di lavoro, invece mi ha detto che aveva la leucemia”. Tutto da quel momento cambiò e le fasi di fiducia con le ricadute si alternavano, senza però far perdere la speranza che alla fine Sinisa potesse vincere la sua ennesima battaglia.

In panchina nonostante la malattia – Cityrumors,.it

 

Poi è arrivata la paura di perderlo davvero

La moglie dell’ex giocatore di Lazio, Sampdoria e Inter ha raccontato di come hanno affrontato in famiglia tutti insieme la prima fase della malattia, dall’annuncio pubblico al trapianto che aveva ridato grande speranza, ma anche di quando, dopo la ricaduta, la paura ha preso il sopravvento. “Eravamo molto forti, combattevamo perché pensavamo di vincerla. dopo il primo trapianto di midollo si era ripreso alla grande, ma dopo due anni ha avuto una ricaduta“. E’ a quel punto che è subentrata la paura: “Abbiamo capito che la situazione era grave“. Neppure le cure sperimentali sono riuscite a rallentare il decorso della malattia, “sono stati anni devastanti, ho visto nei suoi occhi il terrore. Ancora oggi la notte ho dei flash di tutte le cose brutte che ho visto“. Per combattere, racconta ancora Arianna, aveva bisogno di speranza e lei mai gliela avrebbe tolta: “Lui era convinto di farcela. Lui non sapeva che stava morendo. Abbiamo deciso di non dirglielo e abbiamo vissuto l’ultimo mese sapendo che in poco tempo sarebbe morto e lui era all’oscuro di tutto“. Il resto lo conosciamo purtroppo molto bene così, come conosciamo la figura e lo spessore umano di un uomo come Sinisa Mihajlovic.

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