Il primo è stato preso all’Aquila, l’altro a Roma, ma il problema vero è anche sulle condizioni che ci sono all’interno del carcere
Presi due dei tre evasi. Hanno seminato il panico per alcune ore e, in qualche modo lo stanno ancora facendo. I tre evasi dal carcere di Casal del Marmo hanno camminato parecchio, ma due di loro alla fine sono stati presi.
Si erano perse le tracce di tre minorenni che, sfruttando un momento di confusione all’interno del carcere di Casal del Marmo, erano riusciti a evadere dalla casa circondariale. I tre erano dentro per furto e rapina, ma anche spaccio. Sono tre tunisini minorenni che hanno creato il panico in questi ultimi giorni.
Dopo aver indagato e cercato di capire dove potevano essere andati, uno dei tre è stato prima avvistato e successivamente arrestato a L’Aquila. Per le forze dell’ordine è stato un bel da fare con questi tre minorenni, anche perché secondo gli investigatori che da giorni gli stanno dietro questi tre ragazzi sono dei poco di buono e soprattutto pericolosi “perché particolarmente violenti”.
Un allarme che è stato dato a tutte le forze dell’ordine, che da giorni stanno cercando di trovarli in ogni zona e in ogni città, soprattutto nella zona della capitale, in particolar modo la zona della stazione Termini, dove sembra che siano stati praticamente circondati un quindicenne e due diciassettenni.
La fuga era stata pianificata da tempo
Da sottolineare che du di questi ragazzi erano stati al Regina Margherita, uno dei centri di prima accoglienza. Il ragazzo più piccolo, il quindicenne era a Casal del Marmo da febbraio, mentre gli due da maggio e giugno. Tutti e tre i minorenni sono in attesa di giudizio.
Tutto è successo dopo una partitella di calcio in cortile, i tre detenuti che hanno prima tentato e poi sono riusciti a scavalcare il muto e sono andati via del tutto alle cinque del pomeriggio. E da come si sono comportati, era un piano di fuga sicuramente preparato e organizzato.
Una fuga veloce e senza alcuna possibilità di errore, tanto che è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza ma la cosa incredibile è che, al momento che c’era la fuga e andavano le immagini, nella sala regia non c’era nessuno che potesse controllare e così dare l’allarme della fuga dal carcere.