Con un blitz effettuato nella serata di ieri, sabato 24 agosto, la polizia francese ha arrestato Pavel Durov, Ceo di Telegram. Ecco chi è e quali sono le accuse
Era appena arrivato con il suo jet privato all’aeroporto di Le Bourget a Parigi dall’Arzebaigian quando le autorità transalpine ha arrestato Pavel Durov, Ceo e fondatore di Telegram. Come riportato da RaiNews, nei suoi confronti era stato emesso un mandato di perquisizione alla direzione nazionale della polizia francese dopo una indagine preliminare.
Stando a quanto riferito dai media locali, le accuse nei confronti del fondatore di Telegram sono diverse e nelle prossime ore dovrebbe recarsi davanti ad un giudice per un possibile rinvio a giudizio. Per una delle fonti vicino alle indagini Durov ha commesso un errore atterrando a Parigi. L’uomo, infatti, più volte ha evitato l’Europa proprio per il rischio di essere arrestato. Non è ancora chiaro il motivo per cui Durov ha deciso di scegliere Parigi come meta del suo viaggio.
Chi è Pavel Durov
Di Pavel Durov sappiamo davvero ben poco. Dalle informazioni che si sanno, il fondatore di Telegram ha 39 anni ed è di origine russa. Ha lasciato il suo Paese nativo dal 2014 per aver detto no alle richieste del governo di chiudere le comunità di opposizione sul social media Vkontakte, da lui creato, e tre anni dopo si è trasferito direttamente a Dubai dove ormai vive e lavora.
“Preferisco essere libero piuttosto che prendere ordini da qualcuno“, queste le sue parole rilasciate ad un giornalista americano nel spiegare la scelta di lasciare la Russia e girare il mondo per la sede della sua azienda, poi trovata a Dubai. Secondo le informazioni date da Forbes, Durov, che dal 2021 è un cittadino francese, ha un patrimonio di 15,5 miliardi di dollari.
Le accuse contestate a Durov
Ma quali sono le accuse che le autorità francesi contestano a Durov? Secondo quanto riferito dai media locali e internazionali, l’inchiesta si è concentrata principalmente sull’assenza dei moderatori su Telegram. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, questa mancanza consente ai criminali di svolgere le proprie attività indisturbati sui social.
Per questo motivo il Ceo e il fondatore di Telegram è accusato di terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione e contenuti criminali minorili. Sono questi reati da cui Durov nelle prossime ore dovrà difendersi davanti a giudice, che sarà chiamato a decidere se rinviare a giudizio oppure archiviare la posizione dell’imprenditore russo, ma da tempo cittadino francese.