Un blitz in Argentina ha permesso di arrestare un latitante delle Brigate Rosse. Chi è e vediamo di cosa è accusato la persona fermata
Una latitanza durata 44 anni e interrotta nella serata italiana di giovedì 29 agosto. La polizia argentina, come riferito da La Repubblica, ha arrestato Leonardo Bertulazzi, uno dei membri della colonna genovese delle Brigate Rosse. Il fermo è arrivato dopo che il Paese sudamericano gli ha revocato lo status di rifugiato, dato nel 2004.
L’arresto è avvenuto alla presenza dell’Intelligence italiana e nelle prossime settimane dovrebbero iniziare le pratiche per l’estradizione in Italia del nostro connazionale. Bertulazzi è accusato di associazione sovversiva, banda armata e altro e deve scontare 27 anni di reclusione.
Leonardo Bertulazzi è considerato uno dei membri delle Brigate Rosse con sede a Genova. Come ricordato dal quotidiano italiano, l’ormai ex latitante è accusato di sequestro di persona, banda armata, azione sovversiva. Secondo gli inquirenti ha preso parte al sequestro dell’ingegnere Piero Costa, avvenuto il 12 gennaio 1977.
Un rapimento che aveva come obiettivo di guadagnare la cifra per sovvenzionare la propria attività terroristica e acquistare l’appartamento di via Montalcini a Roma, dove è stato tenuto sequestrato Aldo Moro.
Nel 1980 la decisione di iniziare la latitanza per sfuggire alla condanna di 27 anni. Una fuga in un primo momento durata fino al 2002. In quell’anno, infatti, Bertulazzi fu arrestato proprio in Argentina a seguito di una indagine condotta sempre in collaborazione con gli inquirenti italiani. Una misura cautelare finita qualche mese dopo quando le autorità locali decisero di rilasciare l’uomo. Una scelta che lo ha portato ad ottenere lo status di rifugiato.
Uno status che non ha permesso all’Italia di arrestarlo almeno fino a questa sera. Le continue richieste di estradizioni avanzate dal nostro Paese hanno portato l’Argentina a revocare il timbro di rifugiato e quindi si è proceduto al secondo arresto nel giro di 22 anni. Ora Bertulazzi nei prossimi mesi potrebbe essere estradato in Italia per scontare la sua pena. Un fermo che mette fine ad una lunga latitanza oltre che mette fine ad una pagina di storia importante del nostro Paese.
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