Assalto al portavalori, la testimonianza da parte dell’autista che ha ripreso una parte di quello che è accaduto: “E’ stato un inferno”
Momenti che difficilmente potrà cancellare dalla sua mente. Anche perché, per un attimo, ha pensato seriamente che la sua vita potesse terminare con un colpo d’arma da fuoco. Le immagini che, nella giornata di ieri mercoledì 31 gennaio, arrivano da Sassari hanno fatto il giro del web. Un assalto, studiato da parte di delinquenti, ad un portavalori con conseguente sparatoria. A riprendere una parte di quelle immagini un uomo che si trovava all’interno di un furgone.
Con il suo telefonino aveva ripreso, per un minuto esatto, quello che stava accadendo. Fino a quando due banditi non gli si fanno incontro armati di mitraglietta. Nel filmato l’uomo ansima, ovviamente ha paura. Poi si sente la loro voce: “A terra, a terra” mentre l’altro con la mano gli fa cenno che deve scendere dal mezzo. Il guidatore apre lo sportello, ma le minacce iniziano a diventare sempre più pesanti: “Fermati o sparo. Avvicinati e lanciami le chiavi”.
Il tutto mentre lascia il telefonino nel furgone. Le urla e le minacce, però, continuano a farsi sentire. Di conseguenza altri automobilisti riprendono la scena da altre visuali. L’uomo in questione era partito da Oristano per effettuare un lavoro in provincia di Sassari. Secondo quanto riportato da “LaNuovaSardegna” è stato il primo ad incrociare lo sguardo dei malviventi. Dalle sue testimonianze gli inquirenti cercheranno di approfondire le indagini.
Il tutto è accaduto poco prima delle ore 8 quando si è ritrovato un pick up fermo nella carreggiata con la parte posteriore scoperta. Qualcuno aveva tirato delle pietre alle auto e poi delle chiodi per forare gli pneumatici. Dopo che erano andati via aveva collegato che stava per avvenire qualcosa di brutto. Il primo incontro con i banditi è stato traumatico: due persone in mimetica e passamontagna scese dal pickup per andare incontro al furgone.
Le chiavi del furgone sono state lanciate all’altro lato della careggiata. Successivamente le ha ritrovate dopo che erano andati via. Gli altri conducenti e passeggeri sono scesi e scappati, probabilmente per quasi un chilometro. La paura più grande è stata quella di aver visto uno di loro armato che si avvicinava. II suo muovere l’arma lo ha preoccupato non poco (come se non fosse un esperto) ed ha temuto per la sua vita.
Dopo che si erano allontanati avevano iniziato a sentire i primi spari e le urla. Poi lo scontro con le guardie giurate e, pochi minuti più tardi, con le forze dell’ordine. Successivamente ha capito che i due avevano fatto supporto agli altri, con lo sbarrare la strada e bloccare le altre persone. Molto probabilmente per prendere i soldi dai furgoni portavalori e aprire le casseforti. Poi ancora gli spari e le urla. Una ventina di minuti è durato. Un inferno racconta l’automobilista.
“Il fumo dei copertoni che venivano incendiati assieme alle balle di fieno, tutto messo apposta per evitare che qualcuno potesse avanzare. Il bivio per Siligo era completamente sgombro. Lì attorno è pieno di stradine di campagna, è possibile che possano averle usate per la fuga“. Nel frattempo continua la caccia ai banditi ancora in fuga.
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