La ragazza ora dovrà rimanere agli arresti domiciliari prima di una nuova apparizione in tribunale: il presunto reato è molto grave
Una vicenda incredibile ha fatto parecchio rumore nell’ultimo periodo. Si tratta di un’assistente all’infanzia accusata di furto di bambini a Exmouth, WA, in Australia. Di recente la polizia l’ha rilasciata agli arresti domiciliari: le è stato imposto di indossare un dispositivo di monitoraggio elettronico. Il suo nome è Amber Jade Brennan (28 anni) e negli ultimi giorni avrebbe tentato di portare via due bambini che si trovavano in un gruppo molto numeroso. Li aveva visti mentre camminava in un parco nel mese di gennaio. Ovviamente la donna si è subito dichiarata innocente.
Nella giornata di lunedì la pretura di Carnarvon ha ascoltato la ragazza su quanto accaduto. Risulta che lei abbia preso in braccio un bambino di due anni e preso per mano uno di sei camminando con loro per circa 50 metri. Fortunatamente il gruppo con tutto il resto dei ragazzini è intervenuto per fermare l’episodio e liberare i compagni. La corte è venuta a conoscenza del fatto che in precedenza aveva già detto ad altre persone di voler portare con sé alcuni bambini e che aveva bevuto parecchio, ma ancora la questione non è molto chiara. Il suo avvocato George Giudice, che è apparso accanto ad Amber in un videocollegamento dalla prigione regionale di Greenough, ha sostenuto che non è obbligata a indossare il dispositivo di monitoraggio elettronico.
Risulta inoltre che la ragazza abbia pieno sostegno della sua famiglia a Perth e che ha collaborato con la polizia per quanto successo. Ora risiederà a casa di suo fratello durante tutto il periodo degli arresti domiciliari. Il magistrato Heidi Watson ha affermato che il presunto reato è “molto grave” e che il monitoraggio elettronico è l’unico modo per garantire che la donna non abbia alcun contatto senza supervisione con i bambini. “Sono preoccupato per la sicurezza dei bambini nella comunità e per il rischio che ci riprovi di nuovo”, ha detto confessato il magistrato.
Nel momento in cui si trova costretta a stare nella sua abitazione, la 28enne è tenuta a sottoporsi continuamente a test antidroga e alcol. Per diverso tempo, e soprattutto all’inizio, non potrà avere alcun contatto senza supervisione con i ragazzini, ad eccezione di quelli di suo fratello che vivono nella stessa abitazione in cui si trova attualmente. Le condizioni in questione rimarranno in vigore fino alla sua prossima comparizione in tribunale fissata per il 20 marzo.
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