Oltre 50 richieste di risarcimento e numerosi casi avversi. Dopo aver ammesso che il vaccino ha correlazioni con alcuni casi di trombosi, AstraZeneca ritira il proprio vaccino dal mercato UE
Pochi giorni fa AstraZeneca aveva per la prima volta ammesso che il proprio vaccino, seppur in pochi casi e per motivi ancora sconosciuti, poteva avere delle correlazioni con sindromi da trombosi con trombocitopenia (Tts). La stessa azienda aveva confermato la segnalazione ad un tribunale inglese lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate oltre 50 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie hanno chiesto risarcimenti per circa circa 125 milioni di dollari.
La sindrome da trombosi con trombocitopenia, causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano inglese The Telegraph, che ha pubblicato un lungo approfondimento sull’argomento. Anche in Italia AstraZeneca era stata al centro delle polemiche. Nell’Aprile del 2021 ci fu il decesso di una giovane insegnante genovese, Francesca Tuscano. La 32enne morì a causa di una trombosi celebrale, a breve distanza dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, effettuata all’ospedale San Martino di Genova. La famiglia si rivolse ad un medico legale e ad un ematologo, che stabilirono che il decesso della paziente è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid – 19”.
I casi avversi e le richieste di risarcimento
Tra le tante richieste di risarcimento si registra quella di un uomo britannico che ha riferito che il vaccino gli ha causato una lesione permanente al cervello, successiva a un evento trombotico, che gli ha impedito di lavorare. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità, secondo quanto riferito dall’Independent , ha confermato che “dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica”.
AstraZeneca, pur ammettendo la correlazione, ha precisato che, dall’insieme delle evidenze raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato continuamente dimostrato che il vaccino anti-Covid “AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori di tutto il mondo affermano costantemente che i benefici della vaccinazione superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente estremamente rari”. Aggiungendo poi che “Il meccanismo causale” con cui il vaccino può provocare Tts “non è noto”, ha precisato l’azienda nei documenti legali depositati in febbraio. “La Tts – ha puntualizzato inoltre AstraZeneca – può verificarsi anche in assenza della somministrazione del vaccino. Il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di prove da parte di esperti”, ha aggiunto la società.
AstraZeneca ritira il proprio vaccino
A pochi giorni dall’ammissione (che ha portato a numerose polemiche e a importanti prese di posizione), si registra un nuovo clamoroso colpo di scena, destinato a cambiare ulteriormente la situazione: AstraZeneca ha infatti ritirato l’autorizzazione del proprio vaccino nella Comunità Europea. Una scelta spiegata attraverso una nuova nota ufficiale: “Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto ne distribuito. Non prevedendo quindi una futura domanda” per il prodotto, “AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare l’autorizzazione all’immissione in commercio per Vaxzevria all’interno dell’Ue”, ha precisato l’azienda anglo-svedese.
I social si sono scatenati. Molti infatti non credono al ritiro scaturito dai tanti vaccini in commercio e dalla poca richiesta. Molti (con il popolo dei no vax in prima linea) sono più propensi a credere che, alla luce delle ultime ammissioni, si è preferito evitare di proseguire con la diffusione del vaccino. “Stranamente dopo l’ammissione di correlazioni con trombosi, il vaccino viene tolto dal commercio. Che strana coincidenza”, ha scritto un utente suX (ex Twitter). AstraZeneca guarda avanti: “La nostra solidarietà – aggiunge attraverso una nota ufficiale – va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. La sicurezza dei pazienti è la nostra massima priorità e le autorità regolatorie hanno standard chiari e rigorosi per garantire l’impiego sicuro di tutti i farmaci, compresi i vaccini”.