Il festival della destra torna a Roma: una settimana di politica, cultura e dibattiti al Circo Massimo. Meloni chiude Atreju 2024.
Puntuale come le feste natalizie, Atreju, la manifestazione simbolo della destra italiana, torna a infiammare il dibattito politico e culturale del Paese. Dal 8 al 15 dicembre, il Circo Massimo di Roma si trasformerà nel cuore pulsante di un evento che da oltre vent’anni rappresenta una vetrina di idee, dibattiti e visioni della destra nazionale.
Nato come appuntamento giovanile di Fratelli d’Italia, Atreju deve il suo nome al coraggioso protagonista de La Storia Infinita, evocando un’immagine di eroismo e resistenza. Negli anni è cresciuto fino a diventare un vero e proprio festival identitario, dove politica, cultura e società si intrecciano. Un palcoscenico dove si confrontano intellettuali, leader politici e imprenditori, con lo scopo di consolidare un’idea di futuro che ruota intorno ai valori della tradizione e del rinnovamento.
Un’ospite d’onore (quasi) annunciata: Giorgia Meloni.
A chiudere la manifestazione sarà Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, attesissima per un intervento che potrebbe segnare il bilancio di un anno di governo e tracciare le linee guida del 2025. La sua presenza non è una sorpresa: Atreju è da sempre la “casa” di Meloni, un’occasione per dialogare direttamente con la base e con gli alleati.
Tra gli ospiti più discussi spicca Giuseppe Conte. L’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle ha accettato l’invito, suscitando curiosità e qualche malumore tra i più intransigenti. Grande assente, invece, Elly Schlein. La segretaria del Partito Democratico, stando alle indiscrezioni, non è stata invitata dopo il rifiuto dello scorso anno. Una decisione che alimenta il dibattito: è giusto escludere chi rappresenta una fetta così ampia del panorama politico?
La scelta della location non è casuale. Il Circo Massimo, con la sua imponenza storica, diventa il simbolo di una destra che ambisce a governare con radici solide, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Atreju 2024 non sarà solo politica. In calendario anche spazi dedicati alla cultura, all’enogastronomia e al dialogo tra generazioni. Una formula che mescola intrattenimento e riflessione, rendendo l’evento appetibile per una platea trasversale.
Tra retorica e provocazioni, Atreju si conferma uno degli appuntamenti più attesi del panorama politico italiano. Sarà un momento di apertura o di consolidamento di una visione monolitica? Una cosa è certa: come ogni anno, farà parlare di sé.
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