Il candidato repubblicano alla Casa Bianca è riuscito a salvarsi dall’attentato grazie ad un piccolo particolare. E c’è chi attacca la gestione della sicurezza
Erano da poco passate le ore diciotto, quando a Butler, in Pennsylvania, Donald Trump ha sfiorato la morte. Uno dei nove colpi di arma da fuoco che il suo attentatore, (il ventenne Thomas Matthew Crooks) ha iniziato a sparare dall’edificio che si trovava di fronte al palco che ospitava il Tycoon, lo ha lisciato per pochi millimetri. Trump è stato colpito di striscio. Si è accasciato a terra, è stato protetto dalle sue guardie del corpo ed ha atteso per qualche secondo, prima di rialzarsi, alzare il pugno al cielo e avvicinarsi all’auto che lo ha portato al vicino ospedale, dove è stato medicato.
A distanza di qualche ora, ha parlato agli Stati Uniti ed al mondo intero, che si è stretto intorno a lui in un momento molto complicato. Dall’America all’Europa, dall’Africa fino alla Russia: tutti hanno speso parole di biasimo nei suoi confronti. “In questo momento è più importante che mai rimanere uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere”, è l’appello dell’ex presidente convinto che “solo Dio ha impedito che l’impensabile accadesse”.
Ma come si è salvato Donald Trump? Come ha fatto a rimanere illeso nonostante i colpi che arrivavano in grande numero? Prima che uno dei cecchini colpisse l’attentatore, Thomas Matthew Crooks ha avuto tempo per sparare altri colpi: nove, secondo la stampa statunitense. L’attacco è stato il più grave tentativo di colpire un presidente o un candidato alla presidenza da quando, nel 1981, Ronald Reagan fu colpito. A molti ha ricordato l’attentato mortale a Kennedy del 1963. In quel caso i colpi sparati andarono a segno ed uccisero il presidente statunitense. Ma stavolta Trump è riuscito a salvarsi, grazie ad un inaspettato colpo di fortuna. O di ingegno.
Le immagini, che da ieri notte hanno iniziato a circolare sul web, mostrano cosa sia accaduto in quei drammatici secondi. Proprio mentre il proiettile sparato dall’attentatore stava sibilando a pochi millimetri dalla sua testa, l’ex presidente degli Stati Uniti ha fatto una mossa (probabilmente inconsapevole) che gli ha salvato la vita. Trump ha avuto la freddezza e la lucidità di girare il capo. Ha sentito qualcosa che lo sfiorava ed ha compreso immediatamente il pericolo che stava vivendo: prima ancora che gli uomini della sua sicurezza intervenissero, ha compreso l’importanza del momento: la piccola virata verso destra, ha permesso alla pallottola di “sfiorargli solo l’orecchio”, senza colpirlo in pieno
Molti utenti, che hanno guardato sul web il video dell’attentato, hanno potuto verificare il gesto di Trump: nel filmato si vede chiaramente come il Tycoon sposti la testa proprio un attimo prima che la pallottola lo raggiunga all’orecchio. Qualche secondo dopo essere sceso a terra, è risalito, dando a tutti una sensazione di forza e di inviolabilità. Non voleva lasciare il palco scalzo: “Let me get my shoes on, let me get my shoes on” ha detto, con insistenza, mentre il suo orecchio sanguinava. E’ uscito agitando il pugno, tra gli applausi della folla. Molti sono convinti che quanto accaduto, una volta superato lo spavento, possa risultare decisivo per la corsa alla Casa Bianca.
L’attentato ha portato l’opinione pubblica a criticare in modo evidente la gestione della sicurezza. Come è stato possibile lasciare che una persona sparasse dei colpi di fucile da una distanza così ravvicinata? “Ciò che spaventa tutti noi è che se il proiettile fosse arrivato un pollice più in là, si sarebbe trattato di un assassinio. Di sicuro Trump ha bisogno di maggiore protezione: ora ci si chiede se i servizi fossero completamente preparati”, ha dichiarato Stephen Moore, consigliere senior della campagna dell’ex presidente.
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