Sui social nei minuti successivi all’attentato di Trump è stato svelato il presunto nome del responsabile. Una fake news ripresa da tutto il mondo.
El Pais, Wall Street Silver e tanti altri media internazionali hanno ripreso la notizia uscita sui social sul presunto attentatore di Donald Trump. Il personaggio sbattuto in copertina a pochi minuti di distanza dalla sparatoria in Pennsylvania è quello di Mark Violets, identificato come un membro degli Antifa dal dipartimento di Polizia dei Butler.
Un tweet che nel giro di davvero poco tempo ha fatto oltre 2 milioni di visualizzazioni, ma poi ci si è accorti che era una bufala. La persona in foto, infatti, era Marco Violi, giornalista molto conosciuto a Roma per aver condotto diverse trasmissioni sportive sui giallorossi e per essere l’editore della prima web radio dedicata alla squadra allenata oggi da Daniele De Rossi. Una bufala lanciata sui social molto probabilmente da un suo haters e che ha fatto il giro del mondo in davvero poco tempo.
A dare sui social il nome di Mark Violets è stato un utente italiano con il nome Cane della VIOLESIA (@moussolinho). Il suo tweet ha fatto il giro del web in davvero poco tempo ed è stato ripreso da tutti i media del mondo. Ora l’utente ha cancellato il suo account, ma ben presto potrebbe essere identificato dagli agenti e denunciato per aver diffuso una notizia non reale.
La fake news è stata commentata su Instagram dallo stesso Violi. Il giornalista ha ammesso di essere stato svegliato da diverse notifiche e allo stesso tempo che si “tratta di una notizia organizzata da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita con appostamenti, foto del mio citofono e del mio portone“. E proprio contro queste persone attualmente c’è un procedimento penale in corso.
La notizia di Mark Violets, anche perché ripresa dal dipartimento di Polizia di Butler, ha fatto il giro del web per diverse ore. Solo poco fa le autorità americane hanno svelato la vera identità di chi ha aperto il fuoco contro l’ex presidente statunitense. Si tratta di un ragazzo di 20 anni, identificato come repubblicano, che con un fucile semiautomatico, si era posizionato su un tetto nei pressi dell’area del comizio per colpire Trump.
Il giovane è stato ucciso dalle forze dell’ordine americane ed ora è in corso una indagine per capire meglio il motivo di questo gesto che è costata la vita ad una persona che si trovava tra il pubblico al momento della sparatoria.
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