Autovelox, approvata la nuova bozza del decreto: arrivano importanti novità in città e non solo
Nella giornata di ieri, giovedì 21 marzo, in Conferenza “Stato-Città” è stata approvata la bozza del decreto autovelox. La stessa che disciplina le modalità di collocazione e dell’utilizzo dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità (come previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada). Proprio sugli autovelox è stato specificato che il suo obiettivo deve essere quello di garantire un utilizzo importante ad esigenze di sicurezza della circolazione e non solo: anche alla prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada.
Il tutto è stato confermato con una nota emanata da parte del Mit. Proprio come annunciato dal ministero pare che questa nuova disciplina si applica alle postazioni fisse, mobili oppure a bordo di veicoli in movimento. Non solo: si può applicare anche in casi in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata alle violazioni. Dove potranno essere collocati gli autovelox? In aree ad elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata su base delle condizioni strutturali.
Autovelox, dove potranno essere collocati? Cosa prevede il nuovo decreto
Gli autovelox possono essere posizionati anche in aree dove il limite di velocità non sia inferiore di oltre 20 m/h. Ovviamente rispetto a quello massimo generalizzato (da valutare se dovessero esserci delle motivate deroghe o specifiche del caso). Un esempio? Sulle strade extraurbane principali (dove è previsto un limite di 110 m/h) il dispositivo può essere utilizzato solamente se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 m/h, ma non per limiti inferiori.
In città non si può sanzionare, per limiti di velocità inferiori a 50 km/h, con le modalità previste dal decreto. Per le strade extraurbane si deve intercorrere una distanza di almeno un chilometro tra il segnale che impone il limite di velocità e lo stesso dispositivo. Per cercare di arginare le sanzioni si prevedono distanze minime per determinati tratti stradali dove sono posizionati i dispositivi oltre che distanze minime tra gli stessi autovelox.
Nello stesso decreto è stato precisato che i dispositivi che si trovano a bordo di un veicolo in movimento possono essere utilizzati senza contestazione immediata dell’infrazione solamente nel caso in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. Il cittadino, inoltre, deve sapere e vedere che l’autovelox sia ben visibile. Una decisione di questo decreto che è stato preso non solo dal Mit, ma anche dalla collaborazione con ANCI e UPI con moltissime riunioni in sede tecnica.