Un’organizzazione ben precisa e piuttosto collaudata che aveva messo in piedi una fitta rete dove venivano smistati i migranti in giro per l’Europa
Avevano messo in piedi una rete molto ben organizzata per smistare i migranti dall’Italia in giro per l’Europa. E a Milano sono state arrestate 7 persone scon l’accusa di aver organizzato “una rete operante nell’ambito di un traffico illecito di migranti” a partire dal 2022.
Un sistema semplice e a tratti ingegnoso, con tanto che l’hub per lo smistamento dei poveri migranti era la stazione dei bus di Lampugnano, nella zona ovest di Milano. Tanto che tra i sette arrestati ci sono due autisti di autobus delle tratte internazionali, anche perché loro avrebbero fatto in modo di trasportare gli immigrati irregolari senza controlli oltre il confine italo-francese e italo-svizzero.
Il “servizio” organizzato dalla rete criminale per aiutare i migranti irregolari arrivati all’hub di Lampugnano, a Milano, per poi dirigersi verso altri paesi europei, era noto anche in Tunisia. A raccontarlo, come emerge dall’ordinanza con cui il gip milanese Fabrizio Filice ha disposto gli arresti di sette persone, è un minorenne tunisino sorpreso il 15 marzo 2023 durante un controllo su un bus diretto a Parigi.
Il giovane, irregolare, ha spiegato di aver saputo dell’esistenza del centro di “smistamento” a Lampugnano già quando si trovava sulle coste tunisine e di aver avuto conferma dell’esistenza dell’hub all’interno dell’hotspot di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, da alcuni connazionali.
Inoltre ha riferito che una volta giunto a Lampugnano sarebbe stato avvicinato da una persona di origini africane che gli avrebbe dato istruzioni di presentarsi alla fermata dell’autobus, dove poi è stato individuato e fermato dalla Polizia locale, dove sarebbe stato fatto salire, pur senza documenti, dietro pagamento di denaro.
Come questi molti sono gli esempi riportati dal giudice nel suo provvedimento nel quale si spiega, per sostenere l’attualità della misura, che le condotte criminose sarebbero andate avanti fino a un periodo recente. E questo perchè negli ultimi otto mesi non è emerso alcun segnale tale da far pensare che l’organizzazione abbia interrotto spontaneamente il servizio illecito reso in cambio di denaro e, si ipotizza, corrompendo o minacciando gli autisti affinchè chiudessero un occhio sui controlli dei passeggeri a bordo dei bus
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