Una donna di 56 anni ha tentato più volte di avvelenare un collega in ufficio, ma è stata colta il flagrante grazie alle riprese delle telecamere
Qualche giorno fa una donna di 51 anni si è recata in ospedale per sottoporsi a dei controlli medici a causa di alcuni malori che aveva iniziato ad accusare nel corso della giornata. Quando è stata accolta dai medici, questi l’hanno sottoposta ad alcune analisi che hanno evidenziato la presenze di alcune lesioni interne.
Un imprevisto che le è costato qualche giorno di lavoro per sottoporsi a tutte le cure del caso, ma anche l’occasione per riflettere su quanto potesse esserle accaduto. Proprio in tal senso, la donna ha iniziato ad alimentare i sospetti nei confronti di una sua collega in particolare, che da qualche tempo continuava a offrirle bevande dallo strano sapore.
Ragion per cui, una volta ritornata sul posto di lavoro, ha deciso di installare una videocamera nella sala caffè dell’edificio per verificare i suoi comportamenti. Una mossa per tentare di confutare o confermare i dubbi che nutriva nei confronti della collega.
Una scelta, che per sua fortuna, ha premiato. Quando, infatti, le è recapitato che le venisse offerta una bevanda dalla donna, a quel punto la cinquantunenne ha deciso di andare a reperire le immagini e, dopo averle riguardate, ha fatto una scoperta clamorosa.
La telecamera nascosta, infatti, aveva ripreso la sospettata – una donna delle pulizie dell’azienda di 56 anni – mentre spruzzava più volte del detergente per il bagno all’interno una tazza da tè, dopo averlo messo all’interno di un flacone spray. Si trattava della stessa tazza che, poco dopo, ha poi posto alla vittima.
La donna si è quindi recata immediatamente dalla polizia, portando le immagini e denunciando quanto stava subendo ormai da tempo. Dal video si sente la donna che dice: “Ecco che arriva il tè”, come ha fatto anche nei giorni che hanno anticipato la presentazione del video alle forze dell’ordine.
Quest’ultime sono quindi intervenute arrestando la donna delle pulizie, dando il via a un’indagine interna all’azienda che, poco dopo, ha portato all’arresto anche di un’altra dipendente di 68 anni. Quest’ultima, infatti, era a conoscenza di quanto veniva fatto dalla sua collega, ma non aveva mai denunciato i fatti alla polizia.
Le due ora rischiano delle lunghe pene. La prima potrebbe essere condannata fino a 20 anni di carcere per tentato omicidio, la seconda a tre anni di carcere per complicitĂ . Secondo i media polacchi, ad averla spinta a determinate azioni sarebbe stato un conflitto interno. Secondo quanto riportato la donna di 51 anni aveva assunto una posizione dirigenziale ma non era apprezzata dai suoi colleghi.Â
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