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Cronaca

Badante killer confessa quattro omicidi, sottoposto a fermo: “Aiutatemi a non uccidere più”

Mario Eutizia, 47enne di Napoli, ha contattato ieri mattina ai carabinieri di Caserta: ha confessato 4 omicidi che ha commesso come badante.

L’uomo ha chiamato i militari da piazza Sant’Anna a Caserta dicendo loro di voler confessare alcuni omicidi. La pattuglia dell’Arma si è portata sul posto ed ha accompagnato Eutizia al comando provinciale di via Laviano. Qui sono giunti anche i suoi avvocati, Gennaro Romano e Antonio Daniele. Ha raccontato ai militari di aver svolto mansioni di badante negli ultimi dieci anni, nonostante non avesse alcun titolo professionale abilitante.

Badante killer confessa quattro omicidi (CANVA FOTO) – cityrumors.it

Eutizia, che ha precedenti penali per furto, truffa, danneggiamento, ed appropriazione indebita, è quindi stato interrogato dal pm della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetture Annalisa Imparato. Il magistrato ha successivamente emesso un decreto di fermo eseguito dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Caserta. I primi due omicidi, secondo quanto ha riferito il 47enne, sarebbero avvenuti circa dieci anni fa a Latina.

Gli ultimi due, per i quali ha fornito dati anagrafici corretti e verificati delle vittime, un 88enne morto a Casoria ed un 96enne deceduto a Vibonati, rispettivamente nelle province di Napoli e di Salerno, nell’ultimo anno. In entrambi i casi accertati gli anziani deceduti erano affetti da patologie oncologiche e demenze senili. A Vibonati l’uomo era stato anche denunciato dai carabinieri per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la sua morte.

Eutizia ha confessato di aver deciso di somministrare dosi massicce di farmaci, ripetutamente e in un ampio lasso temporale. Sarebbe stato spinto, a suo dire, da “una profonda compassione e pietà” per gli anziani. L’uomo avrebbe cagionato la morte di Gerardo Chintemi, 96 anni di Vibonati, somministrandogli una dose letale di farmaci prescritti alla vittima come cura farmacologica per le patologie di cui era affetto. Ciò sarebbe avvenuto durante il periodo di permanenza all’interno dell’abitazione del 96enne, dal 5 dicembre 2023 al marzo 2024.

Qui svolgeva il ruolo di badante con mansione di assistenza materiale e di somministrazione delle terapie prescritte. Eutizia per circa venti volte gli avrebbe somministrato una dose quadruplicata (circa 40 gocce) di Talofen e Trittico, potenti sedativi, al fine di cagionarne la morte e “porre fine alle sue sofferenze“. Stessa sorte per Luigi Di Marzio, 86enne di Casoria. Dal mese di agosto 2022 agli inizi del mese di dicembre 2023, il badante per numerose volte avrebbe somministrato una dose quadruplicata (circa 40 gocce) di Talofen e Trittico al fine di cagionarne la morte.

Farmaci che lui stesso conosceva bene perché li assumeva, essendo paziente oncologico proprio come i suoi assistiti. In entrambi i casi accertati, la morte degli anziani era stata ritenuta naturale e compatibile con lo stato di salute degli stessi. Non è stato così eseguito alcun esame che potesse far luce sulle cause della morte. Il 48enne ha raccontato di aver sempre goduto della fiducia dei familiari delle persone che assisteva, di averne curate decine negli anni. E che per questo aveva potuto somministrare senza essere visto le dosi quadruplicate di farmaci alle quattro vittime.

Omicidi del badante, due vittime non ancora identificate

Il sospetto, ora, è che vi possano essere altre vittime di cui non ha parlato, classificate come morti naturali. Altri due anziani di cui ha parlato Eutizia, di cui uno di Latina, non sono stati ancora identificati. In tutti e quattro i casi le morti degli anziani sono state classificate come morti naturali, per cui ora si dovrà probabilmente procedere a riesumare i cadaveri per un esame autoptico.

L’uomo ha chiamato i militari dicendo loro di voler confessare alcuni omicidi (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Ho deciso di confessare per essere aiutato a non uccidere più, perché potrei continuare a farlo, essendo consapevole di non poter reggere ad una sofferenza tale. – ha detto Eutizia agli investigatori – L’ho fatto per portarli dolcemente alla morte, per compassione e misericordia cristiana e perché erano malati e soffrivano”.

Francesco Ferrigno

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