Bambini in “movimento”, attività fisica a scuola: quando bisogna farla? Arriva il consiglio da parte del pediatra
Il noto pediatra Italo Farnetani non ha dubbi sulla nuova generazione: stare meno al computer e con i cellulari e praticare quanto più sport possibile. Soprattutto a scuola. Senza dimenticare quello di andare in bicicletta, correre nei parchi pubblici e molto altro ancora che può fare solamente del bene al nostro corpo. Nel corso di una intervista che ha rilasciato ad ‘Adnkronos Salute‘ ha precisato che la sedentarietà deve essere combattuta con il movimento.
Un consiglio non solo per i più giovani, ma anche per i “grandicelli”. Il consiglio, quindi, è quello di stare quanto meno tempo possibile a casa e di godersi l’aria aperta. Magari lasciando nelle proprie abitazioni dispositivi elettronici che non fanno altro che peggiorare la situazione. Pochi giorni fa è andata in scena la ‘Giornata Mondiale dell’attività fisica‘ (sabato 6 aprile, ndr). L’obiettivo di Farnetani, come annunciato in precedenza, è quello di inserire quanto più sport possibile nelle scuole.
Più sport a scuola, come fare? In primis iniziare da una prima ora di ‘risveglio muscolare‘”. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “E’ vero che c’è l’ora di educazione motoria però soprattutto nelle scuole secondarie, e in particolare alle superiori, viene praticata poco e modo discontinuo. Non avendo poi la possibilità di effettuare la doccia dopo l’esercizio fisico intenso“. Precisa che l’attività è anche limitata.
Una proposta, la sua, che non si è fatta attendere: “All’arrivo a scuola, soprattutto durante la prima ora di lezione quando ancora l’organismo non è arrivato completamente ai ritmi normali di apprendimento sarebbe bene concentrare le lezioni di educazione fisica. Sarebbe un ottimo risveglio muscolare e permetterebbe di praticare attività fisica quando lo studente è più riposato“.
Un vantaggio non di poco conto visto che può essere anche di natura didattica: “L’apprendimento inizia dopo le 10 e nelle prime due ore, soprattutto in quella iniziale, l’attività cognitiva non è al suo massimo. Sarebbe quindi opportuno concentrare qui le lezioni di educazione motoria, invece di far fare subito compiti in classe o spiegare le lezioni quando ancora il cervello è parzialmente ‘addormentato’. Meglio dunque partire con un risveglio del corpo e della mente“.
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