Bancomat ha introdotto delle importanti novità per quanto riguarda le commissioni che i commercianti devono pagare sugli acquisti
Il pagamento delle commissioni è un’imposizione che limita, e non poco, il pagamento in esercizi commerciali tramite bancomat. Il commerciante, più spenderà di commissioni, più sarà propenso a preferire i contanti, talvolta arrivando anche a inventare degli stratagemmi per evitare di fornire il servizio al cliente. Un limite che, però, il nuovo governo non sarebbe intenzionato a rimuovere.
Anzi, a dire il vero, l’ostacolo nei prossimi mesi si farà ancora più alto e problematico per tutti coloro che sono proprietari di negozi e che saranno costretti ad accettare i pagamenti tramite bancomat. La società che gestisce il circuito, infatti, ha annunciato a banche e intermediari il nuovo listino prezzi.
La sua entrata in vigore è prevista a partire dal 1° luglio di quest’anno e non porterà con sé buone notizie per i commercianti, tutt’altro. Bancomat, infatti, ha deciso di modificare il proprio modello, andando ad aggiornare, dopo due anni senza novità, il listino delle commissioni per ogni pagamento.
In tal senso, bisognerà però fare delle distinzioni. Come funzionerà questo listino prezzi, chi sarà chiamato a versare quelle cifre. In sintesi, chi è che sarà concretamente oggetto di questi cambiamenti e per chi invece le cose resteranno invariate? Andiamo a scoprirlo.
Le novità sulle tariffe
Il tariffario di Bancomat ha come obiettivo quello di raggiungere il concetto massimo di equilibrio, andando a creare un sistema proporzionato tra il valore d’acquisto di un oggetto e le commissioni che il commerciante pagherà su quell’entrata. Quindi una borsa griffata o un gioiello avranno commissioni più alte rispetto a una rivista sportiva.
L’ultima novità è stata introdotta dopo l’entrata nella società di FSI, fondo che è diventato primo socio di Bancomat, superando anche Intesa Sanpaolo e Unicredit, acquistando il 44% della società. Questo ha portato a un nuovo modello aziendale che prevede l’aumento delle tariffe su delle commissioni che oggi equivalgono allo 0,2-0,3% del costo della transazione.
Queste subiranno un aumento che non è chiaro se potrà essere poi ‘scaricato’ sul prezzo finale, come non è stato specificato se la filiera industriale dei pagamenti trasferirà gli aumenti di Bancomat sugli esercenti. In questo caso per i commercianti potrebbe essere un problema tale da scatenare molte polemiche.
Questo in particolar modo per quelli che sono restii ai pagamenti digitali. Una novità che si può leggere con l’obiettivo di migliorare le entrate di Bancomat che gestisce 29,1 milioni di carte e ha chiuso il 2023 con 52,5 milioni di ricavi. Sul suo circuito passano ogni anno oltre 390 milioni di pagamenti e 66 milioni di prelievi. Il fatturato 2023 è cresciuto dell’8,3% rispetto aI 2022.