Il National Institutes of Health ha portato avanti una ricerca focalizzata sui benefici del movimento fisico. Cosa succede se si fanno almeno 7mila passi al giorno.
I medici lo ripetono allo sfinimento. A qualunque età, accostare la cura terapeutica al movimento fisico è essenziale per migliorare la salute. Ovviamente compatibilmente con il proprio stato fisico. I soggetti ipertesi, ad esempio, dovrebbero evitare sforzi eccessivi che potrebbero far salire oltremisura la pressione sanguigna. O le persone con problematiche cardiache dovrebbero stare attente allo jogging. Fortunatamente esiste una pletora di attività sportive che si possono praticare.
Il suggerimento può arrivare da uno specialista in medicina sportiva o direttamente dal proprio medico di base, che conosce tutte le condizioni del paziente. Ad ogni modo tenere i muscoli in allenamento, e soprattutto fare attività fisica all’aria aperta, non solo migliora la salute, ma anche l’umore, grazie allo sviluppo naturale delle endorfine. Oltre a ridurre la massa grassa, l’attività fisica migliora l’assorbimento del grasso, e di conseguenza riduce il colesterolo cattivo.
Chi non è in grado, o non ha voglia, i andare in palestra, o di sostenere un’attività pesante come la corsa, può commutarla nella camminata rapida. Che consiste in un movimento ininterrotto di passi, a ritmo abbastanza sostenuto. In particolare, una ricerca sottolinea che con 7500 passi al giorno si riducono del 50% i possibili disagi post operatori. Dopo un intervento chirurgico, il rischio che insorgano altre problematiche non è affatto raro.
La ricerca è stata promossa dal National Institutes of Health, con il titolo “all of us”. Si considera che il passo di una donna sia mediamente di 65 cm, quello di un uomo 75 cm. Per cui, in termini di distanza, 7500 passi corrisponde circa a 5,7 Km di passeggiate per gli uomini e 5 Km per le donne. Tutti i giorni. Lo studio ha esaminato i dati di 500 pazienti in fase pre o post operatoria. Chi prima dell’operazione faceva almeno 7500 passi al giorno ha riscontrato una percentuale inferiore al 45 per cento di probabilità di avere complicazioni post operatorie.
Questa ovviamente è una sintesi. Lo studio è stato portato avanti nel tempo cavillarmente incrociando i dati di tutti i pazienti con altri indicatori, quali genere, razza, età ed altro. Ed alla fine l‘attività fisica è stato un parametro praticamente costante nei pazienti che non hanno avuto problemi post operatori. La pubblicazione è stata presentata alla conferenza dell’American College of Surgeons (ACS) Clinical Congress 2023.
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