L’improvvisa morte di alcuni mammiferi dentro allo zoo ha scatenato il panico in città, gli animalisti si sono già mossi e allarmano tutti
Le ultime notizie dall’Hong Kong Zoological and Botanical Gardens hanno sollevato preoccupazioni sulla salute degli animali ospitati e sui rischi per la salute pubblica. Noto per essere una delle attrazioni più iconiche della città, questo zoo ospita una fauna immensa, tra cui 158 uccelli, 80 mammiferi e 21 rettili. Tuttavia, di recente sarebbe stato colpito da una serie di decessi misteriosi tra i mammiferi presenti. Un episodio che inevitabilmente ha portato le autorità a indagare su cosa stesse accadendo.
Le prime morti si sono verificati domenica e hanno colpito: una scimmia Brazza, una scimmia scoiattolo grigio-verde, tre scimmie dal collo rosso e tre saki dalla faccia bianca. Due giorni fa – lunedì – la situazione è peggiorata ancora, quando un altro saki ha improvvisamente perso la vita. Ad incuriosire e preoccupare ancora di più gli addetti ai lavori è stato il comportamento insolito in un suricato che ha fatto registrare movimenti anomali e perdita di appetito. Questa particolarità ha portato l’attenzione degli esperti sull’animale, nel tentativo di andare più a fondo nella vicenda.
Gli animalisti e il governo
Per queste ragioni la sezione dello zoo dedicata ai mammiferi è stata temporaneamente chiusa in via precauzionale. Il personale ha pulito e disinfettato tutta l’area per cercare di prevenire ulteriori problemi. Il governo di Hong Kong, stando a quanto scrive l’agenzia Reuters, ha annunciato che tenterà di far accelerare le autopsie e i test tossicologici sugli animali deceduti, così da poter dare presto alla popolazione delle risposte definitive. Intanto la PETA (organizzazione per i diritti degli animali) ha espresso con un comunicato tutta la loro profonda preoccupazione per quel che sta accadendo. Questi ci hanno tenuto a sottolineare anche i rischi per la salute pubblica, in particolar modo legati al vaiolo delle scimmie.
Questa malattia può trasmettersi dagli animali all’uomo e, secondo la PETA, potrebbe essersi sviluppata tra gli animali per le condizioni e lo stress in cui vivono dentro le gabbie dello zoo. Per il momento, però, la priorità delle autorità resta quella di scoprire quale sia la causa di questi decessi e fare in modo che si ci siano altre perdite. Una volta risolto il problema, però, per lo zoo di Hong Kong, sarà inevitabile mettere da parte i temi alzati dalla PETA in merito la sicurezza degli animali in cattività e la gestione del rischio di malattie, che possono avere implicazioni sia per la fauna che per la popolazione umana. In questo senso, prossime settimane saranno cruciali per comprendere meglio l’origine di questo focolaio.