I militari nella mattinata di questo 18 novembre sono stati impegnati in una operazione per smantellare una associazione criminale. Cosa facevano
L’indagine è partita da Reggio Calabria, ma nel giro di poco tempo ha riguardato l’intera Italia. L’inchiesta ha permesso di sgominare una associazione criminale e portare a due arresti. I fermi sono stati fatti questa mattina, lunedì 18 novembre, in pieno centro a Napoli.
Gli approfondimenti degli inquirenti comunque non si fermeranno qui. La Procura reggina, titolare del fascicolo, è convinta che le persone fermate sono solo la punta dell’iceberg. Quindi si proseguirà nei prossimi giorni con le indagini per capire il coinvolgimento di altri soggetti oltre eventuali ulteriori cittadini truffati. Un’inchiesta che quindi è destinata a riservare diverse novità e non si escludono ad oggi nuovi mandato di custodia cautelare.
I carabinieri smantellano una “centrale delle truffe”, come agivano
Il tutto è partito da una segnalazione della famiglia di una signora anziana invalida al 100%. Stando alle prime informazioni, la donna avrebbe ricevuto la visita di queste due persone. I fermati hanno raccontato alla vittima dell’arresto del nipote e si sono fatti dare i gioielli presenti in casa come una sorta di cauzione per liberare il giovane. Si tratta di un bottino superiore ai 40mila euro. I familiari hanno immediatamente capito l’imbroglio e raccontato tutto ai carabinieri.
Le indagini sono partite subito e due errori ha permesso di risalire ai responsabili. La loro macchina è stata ripresa non lontano dall’abitazione della donna e questo ha consentito agli inquirenti di identificarli. Poi le testimonianze dei vicini hanno confermato la loro presenza nei giorni precedenti nella zona. Tutte cose che hanno portato la Procura di Reggio Calabria di eseguire un blitz in pieno centro a Napoli per arrestarli. Ora si continua ad indagare per ricostruire meglio l’accaduto.
I due solo la punta dell’iceberg?
Secondo le informazioni che si hanno a disposizione, i due potrebbero essere solo la punta dell’iceberg di un sistema ancora più ampio e non semplice da portare alla luce. Per questo motivo le indagini nei prossimi giorni con l’obiettivo eventualmente di fermare le altre presone che fanno parte di questa banda.
Ma non è assolutamente finito qui il lavoro degli inquirenti. I carabinieri stanno cercando anche di capire se altre persone sono cadute in questa truffa. Tutti passaggi necessari a capire quanto è sviluppata una associazione a delinquere che potrebbe aver colpito in diverse parti d’Italia.