La procura di Brindisi ha concluso le indagini preliminari per quanto riguarda i componenti non a norma forniti da aziende italiane all’azienda di Seattle
Attentato alla sicurezza dei trasporti con aeromobili, oltre all’inquinamento ambientale e alla frode in commercio. Queste le pesante accuse che sono state presentate nei confronti di due aziende pugliesi e di sette persone ad esse collegate, dopo la chiusura delle indagini preliminare da parte della Procura di Brindisi. L’ipotesi sul tavolo è che le aziende fornivano in subappalto, per conto di Leonardo, fornitrice principale, alcuni pezzi di ricambio alla Boeing per la costruzione del 787, l’aereo predisposto alle rotte intercontinentali.
Il Boeing 787 Dreamliner è un aereo bimotore turboventola a fusoliera larga utilizzato come aereo di linea per voli a medio e lungo raggio, sviluppato dall’azienda statunitense Boeing, il colosso dei cieli con sede a Seattle, nel nord egli Stati Uniti. L’aereo è caratterizzato dal doppio corridoio proprio per inserire il maggior numero di poltrone possibile e poter così ospitare da 248 a 336 passeggeri.
Poteva essere una tragedia. Nei cieli di tutti il mondo in questi ultimi anni hanno volato 477 Boeing 787 costruiti, a quanto è emerso dalle ultime indagini, con pezzi di fusoliere scadenti. Parti di aeromobili che la Leonardo, il colosso italiano aerospaziale, realizza per circa il 14% del totale dei pezzi che compongono come un grande puzzle un 787. Come per tutti i grandi costruttori di aeromobili, anche questo gigante dei cieli viene “assemblato” negli stabilimenti di North Charleston, Carolina del Sud, Stati Uniti, ma i vari pezzi sono realizzati da molte altre aziende che si affidano a una galassia di fornitori sparsi in tutto il mondo, Italia appunto compresa.
Quelli “italiani” vengono prodotti in particolare da due aziende, una a Grottaglie, che si occupano della sezione centrale e la centro-posteriore della fusoliera (chiamate tecnicamente nella catena di montaggio, 44 e 46) l’altra a Foggia che assembla lo stabilizzatore orizzontale nella coda. L’inchiesta della Procura di Brindisi ha clamorosamente scoperto che le parti che producevano e assemblavano le due aziende pugliesi, rischiavano di far collassare le strutture che sorreggono il pavimento dei passeggeri perché realizzate con titanio commercialmente puro, invece che nella lega di titanio T6ALV, così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, così come prevedeva il contratto. generando un notevole risparmio sull’acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici.
Sono oltre 100 le “macchine” modello 787 Dreamliner che sono stati consegnati negli ultimi 10 anni a tutte le compagnie nel mondo e, alla luce di quello che è emerso, tanti sono stati i rischi di un disastro dei cieli. Anche se le indagini hanno però portato alla luce altro. Avviate infatti alla fine del 2021, hanno portato sia Leonardo, sia la Boeing a controllare le fusoliere ancora in fase di assemblaggio. Le ispezioni e la scoperta delle parti non conformi, sembrerebbero esser avvenute quando ancora gli aerei non erano stati completati o quando non erano stati ancora consegnati alle compagnie, quindi potenzialmente non si è corso alcun pericolo. Resta però la gravità della cosa che ha portato al sequestro di circa 6.000 parti di aeroplano appositamente campionate per i successivi esami qualitativi, realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto.
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