Boeing 737, denunciò difetti di produzione: trovato morto un altro dipendente dopo quello di poche settimane fa
Fino a poco tempo fa lavorava, come dipendente, alla Boeing. Tanto è vero che aveva denunciato alcuni difetti di produzione del 737 Max. Purtroppo, però, nelle ultime ore si sta parlando di lui nella peggiore maniera possibile. Si trattava di Joshua Dean. L’uomo è venuto a mancare dopo aver combattuto con una breve malattia che non gli ha lasciato scampo. Si trattava del secondo informatore che faceva parte dell’azienda e che è venuto a mancare quest’anno.
Il tutto è stato riportato dal quotidiano “The Guardian“. Aveva 45 anni ed il suo compito era quello di revisionare la qualità presso il fornitore di Boeing. In passato la “Spirit AeroSystems” aveva presentato una denuncia alla “Federal Aviation Administration” sostenendo che la gestione della qualità della linea di produzione del Boeing in questione era gravemente scorretta.
Denunciò difetti produzione del Boeing, morto secondo dipendente
Ricordiamo che pochi anni fa, precisamente nel 2018 e 2019, due aerei 737 Max, sono rimasti coinvolti in incidenti mortali che hanno causato il decesso di 346 persone. Lo scorso anno il 46enne venne licenziato dalla “Spirit” dopo che l’uomo aveva presentato una denuncia al Dipartimento del Lavoro. Motivo? Sosteneva che il suo allontanamento definitivo dalla posizione lavorativa non era altro che un tentativo di ritorsione per aver cercato di sollevare determinati problemi di sicurezza.
Questo, invece, lo ha riportato il quotidiano “Seattle Times“. Dean era stato ricoverato in ospedale dopo aver avuto problemi di respirazione. Successivamente è stato intubato e, poco dopo, il personale medico aveva scoperto che nel suo corpo si era sviluppato una polmonite dovuta ad una grave infezione. Dopo due settimane il decesso.
Il 46enne era rappresentato dallo stesso studio legale dell’altro informatore che aveva lavorato per Boeing John ‘Mitch’ Barnett. Quest’ultimo, invece, venne trovato senza vita dopo essere rimasto prima ferito con un’arma da fuoco autoinflitta. Barnett trascorse quasi tre decenni alla Boeing.
Nel 2019, in una intervista al “New York Times”, rivelò di aver individuato “grappoli o schegge di metallo” appesi ai cavi dei comandi di volo. Gli stessi che, a lungo andare, avrebbero potuto provocare non pochi danni importanti nel caso in cui fossero penetrati nei fili.