Finisce nel ciclone il bonus 500 euro per i diciottenni. In merito sono state fatte 620 denunce di truffa in Italia: spunta il caso.
Il bonus 500 euro erogato dal governo è servito per finanziare i giovani a prendere parte a eventi culturali. Che siano dei concerti o semplicemente l’acquisto di libri, i diciottenni avranno a disposizione questa cifra da spendere nel corso dell’anno. Adesso però stanno facendo scalpore le oltre seicento denunce per truffe in merito.
In diverse regioni d’Italia si sta verificando una serie di truffe ai danni della platea di diciottenni che hanno aderito al Bonus Cultura. Proprio queste frodi sono state realizzate coinvolgendo la clonazione delle identità digitali, impedendo ai giovani di utilizzare i 500 euro a loro destinati. Secondo quanto riportato da La Nazione sono state presentate 620 denunce in Italia, di cui un terzo solo nella provincia di Siena.
Mentre Confconsumatori, ha ricevuto numerose segnalazione da parte dei propri associati che hanno riscontrato l’uso improprio dei loro bonus. A parlare in merito ci ha pensato Duccio Panti, delegato provinciale di Confconsumatori. Infatti proprio Panti ha affermato che coloro che si sono rivolti all’associazione hanno scoperto con sorpresa che i fondi erano già stati erogati ad altri soggetti non autorizzati.
La sede senese di Confconsumatori ha raccolto oltre 50 segnalazioni di giovani vittime di truffe legate al Bonus Cultura. I ragazzi hanno scoperto che terzi hanno utilizzato totali o parziali delle somme a loro destinate, riuscendo a clonare le identità digitali e ottenere un secondo Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Questo secondo SPID ha consentito ai truffatori di accedere al bonus statale con identità false, eludendo facilmente le misure di sicurezza dell’applicazione 18App.
Dopo la denuncia da parte dei giovani truffati, Confconsumatori ha chiesto un intervento immediato al Governo, ai Ministeri, alle società pubbliche e private coinvolte nella gestione del servizio. L’associazione ha sollecitato indagini approfondite per identificare i responsabili e ha chiesto azioni correttive per prevenire future truffe. Al momento i casi di clonazione di identità sembrano essersi diffusi a macchia d’olio in tutta Italia, con almeno altri 20 casi segnalati negli ultimi giorni.
Confconsumatori ha deciso di estendere la propria assistenza a livello nazionale attraverso un canale di comunicazione dedicato: bonuscultura@confconsumatori.it. Questo indirizzo e-mail unificato permetterà alle vittime di rivolgersi all’associazione per ricevere supporto. Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori, ha dichiarato che questa iniziativa consentirà all’associazione di monitorare la situazione e avanzare eventuali proposte istituzionali.
Il presidente si è quindi rivolto alle istituzioni affinché queste procedano all’erogazione del bonus alle vittime incolpevoli di queste truffe, anche in attesa delle indagini penali. Secondo Confconsumatori bisogna anche fare una riflessione sulle identità digitali, andando a suggerire la possibilità di limitare la proliferazione e garantire a ciascun cittadino il rilascio di un singolo SPID, collegando un’identità a un unico documento digitale.
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