Boss della droga in sciopero della fame: “Condizione disumana”

Un famoso boss della droga, in carcere da tempo, ha deciso di dare vita a uno sciopero della fame per le condizioni della prigionia

Nei Paesi Bassi scoppia la polemica nelle carceri o, meglio, nel carcere. Presso l’Extra Secure Institution (EBI) a Vught, è iniziata una protesta, condotta in prima persona dal pluripregiudicato, Ridouan Taghi, per denunciare le situazione disumana e a detta loro insostenibile in cui si trovano in prigione. Il messaggio è arrivato all’esterno grazie a un comunicato stampa promulgato dai detenuti tramite il loro avvocato. Oltre al signore della droga olandese, arrestato per tortura e rapimento, hanno preso parte anche il figlio Faissal e il compagno Said R. Willem Holleeder.

Boss della droga in sciopero della fame: “Condizione disumana”
Boss della droga fa uno sciopero della fame (Pixabay) – Cityrumors.it

Quest’ultimo è una figura di spicco della malavita olandese, diventato famoso nel 1983 quando decise di rapire il magnate della birra Freddy Heineken per ottenere un ricco riscatto. Secondo quanto riportato da Crimesite.nl, molti reclusi soffrono di problemi di memoria, attacchi di panico e disturbi fisici come il deterioramento della vista. Sono costretti a trascorrere in media tra le 22 e le 23 ore al giorno nelle loro celle. Hanno possibilità di chiamare la propria famiglia solo per dieci minuti, non più di una o due volte alla settimana. I messaggi postali non arrivano regolarmente o a volte non arrivano in tempo. Condizioni che sono state ritenute inaccettabili da parte di chi le vive

L’obiettivo dello sciopero

Dallo scorso martedì, quindi, i detenuti hanno dato vita a uno sciopero della fame e della sete, che avrà durata fino a giovedì mattina. L’obiettivo è quello di far rumore al punto tale da inserire il loro regime di detenzione nell’agenda politica olandese. Questi sperano che la loro situazione venga discussa mercoledì alla Camera dei Rappresentanti nel corso di un dibattito in commissione sul sistema carcerario. Una situazione che trova conferme nelle parole degli avvocati: “Le condizioni di detenzione sono state semplificate e i politici hanno annunciato misure che equivalgono a un ulteriore consolidamento del regime di detenzione e alla continua violazione del diritto e dei regolamenti internazionali”.

L'obiettivo dello sciopero
Le condizioni della prigione sono inaccettabili (Pixabay) – Cityrumors.it

Nonostante l’inviolabilità dell’Extra Secure Institution e la denuncia dei detenuti, nelle scorse settimane sono emerse voci che fatto pensare tutt’altro. Stando a quanto scrivono i media locali, si è scoperto che i detenuti erano in realtà in contatto tra loro  attraverso i bagni. Il Ministero della Giustizia ha anche dovuto svelare che c’era stato un contatto non autorizzato tra Ridouan Taghi e Saïd R. Ciò è avvenuto dopo che Taghi era stato trasferito da un reparto individuale segregato a un dipartimento accanto a R. e Holleeder. Taghi ora è stato trasferito in un altro reparto, dove si trova nuovamente in isolamento.

 

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