Botte a donna incinta nella metro, svolta nelle indagini: scattano gli arresti

Una donna incinta è stata presa a botte nella metro, sotto gli occhi dei pendolari, svolta nelle indagini: scattano gli arresti 

Una terribile vicenda quella che arriva direttamente da Roma, precisamente dalla metro B, che ha visto come vittima una donna di 39 anni. Si tratta di Meri Secic che è stata selvaggiamente picchiata, all’interno del mezzo di trasporto, per un debito che si è rifiutata di pagare. Ad aggredirla, fanno sapere alcuni testimoni, almeno tre persone. A quanto pare la donna era costretta a rubare per ripagare un debito che ammontava a 1.000 euro al giorno.

Non voleva più rubare per loro
Botte ad una donna incinta in metro (Pixabay Foto) Cityrumors.it

In quel momento la donna era incinta all’ottavo mese di gravidanza, poco importava ai suoi aggressori che l’hanno selvaggiamente picchiata sotto gli occhi degli altri pendolari. A quanto pare, però, c’è stata una “mezza” svolta nel corso delle indagini da parte delle forze dell’ordine. Pare che almeno due delle tre persone che l’hanno aggredita sono finite in manette. Come annunciato in precedenza il gruppo le rimproverava di non aver svolto il suo “lavoro” in modo egregio, ovvero rubato ai passeggeri.

Roma, donna incinta picchiata nella metro: due arresti

Il tutto è partito grazie agli investigatori della polizia di Stato del commissariato Viminale in merito alle descrizioni che sono state fornite dalla vittima e, soprattutto, dai filmati che sono diventati virali in rete e postati dalla pagina social “Welcome To Favelas“. Gli arrestati sono un uomo ed una donna giovani, rispettivamente di 20 e 24 anni. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di reato di estorsione e rapina aggravata in concorso.

Non voleva più rubare per loro
Donna incinta (Pixabay Foto) Cityrumors.it

I due, che sarebbero anche parenti, vivrebbero nella baraccopoli di Castel Romano, sulla Pontina. Conoscono molto bene la vittima che, secondo loro, avrebbe dovuto fornire almeno 1.000 euro al giorno per compiere il suo “lavoro”. La donna ha denunciato agli inquirenti di essere stata costretta a rubare visto che era stata malmenata dopo che aveva deciso di non voler più lavorare per loro. Alle spalle non aveva alcun tipo di precedente penale.

Solo che nel 2017 venne arrestata dalla polizia, a Milano, e doveva scontare quasi 20 anni di carcere per furti a ripetizione. Riuscì ad evitare le pene visto che approfittò del fatto di essere incinta. Tanto è vero che la croata non ha mai fatto un giorno dietro le sbarre. Il suo obiettivo era quello di cambiare vita. La notizia positiva, in questa terribile storia, è che il bambino che ha in grembo è fuori pericolo.

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