Cacciò bambino iperattivo da scuola, stangata per il preside

Cacciò bambino iperattivo da scuola, arriva la stangata per il preside: gli ultimi aggiornamenti 

Nella giornata di ieri è arrivata la decisione ufficiale da parte dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio che ha dato il suo “via libera” per quanto riguarda la sospensione del dirigente scolastico dell’istituto “Corrado Melone” di Ladispoli (provincia di Roma). Una decisione arrivata dopo la richiesta di accertamento ispettivo da parte del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in merito ad una vicenda che sconvolse una intera comunità.

Preside sospeso
Cacciò bambino iperattivo di sei anni (Ansa Foto) Cityrumors.it

Ovvero quella del bambino di sei anni, affetto da deficit di attenzione e iperattività, che venne cacciato e respinto dalla scuola proprio dal preside. Tanto è vero che il piccolo venne sospeso dall’istituto e non riaccolto quando si era presentato in classe dopo l’intervento del Tar. Una vicenda che fece inevitabilmente rumore. Tanto è vero che al posto del preside venne scelto un reggente da parte dell’Ufficio scolastico. Il dirigente, allo stesso tempo, non ha alcuna intenzione di arrendersi ed ha annunciato un ricorso per svelare la verità.

Ladispoli, cacciò bambino iperattivo: preside sospeso

Come annunciato in precedenza il preside Riccardo Agresti ha annunciato di presentare ricorso. Ha fiducia nel lavoro degli ispettori pronti a fare il loro lavoro. “Nel caso in cui dovesse esserci una denuncia penale sarà il mio avvocato a proteggermi. Se invece è un procedimento scolastico e basta, è evidente che qualcuno mi vuole fuori dalla scuola. Tutto questo è un accanimento strano ed esagerato” continua l’ex numero uno scolastico. 

Preside sospeso
Preside sospeso (Ansa Foto) Cityrumors.it

Lo stesso preside ha ribadito che la comunicazione era molto riservata: “E’ stato evidenziato un mio reato penale, quello di non aver messo in atto la decisione del Tar. Ma io, ripeto, come già detto, non ero a conoscenza del fatto. La decisione del Tar era stata presa il pomeriggio precedente, quando la scuola era stata chiusa. E la mattina dopo la posta è stata aperta dopo l’orario di ingresso dei bambini“. 

Il tutto accadde lo scorso 26 febbraio (data della sospensione) quando il bambino, affetto da disturbo da deficit di attenzione con iperattività (Adhd) di tipo combinato, venne fatto respingere dalla scuola. Motivo? Marcata difficoltà della regolazione degli aspetti comportamentali e aggressivi.

Troppo per il padre del bambino che decise di rivolgersi ad un avvocato dove presentarono insieme un ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento della sospensione. Il Tar, nel frattempo, ha emanato la propria decisione: il bambino deve essere riammesso a scuola. Successivamente la notizia della sospensione nei confronti del preside. 

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