Aveva nascosto il cadavere del padre con il solo obiettivo di riscuotere la pensione: importante svolta nelle indagini da parte degli inquirenti. Gli ultimi aggiornamenti
Una vicenda che sconvolse l’intera comunità di Corigliano d’Otranto, ovvero quella che vide come vittima Antonio Caracciolo, anni 83. L’uomo era passato a miglior vita da un bel po’ di anni, ma nessuno lo sapeva. Motivo? Suo figlio Roberto (53) è stato rinviato a giudizio dopo la chiusura delle indagini. Motivo? A quanto pare il figlio aveva nascosto e occultato il cadavere del padre, nella cucina, per un solo obiettivo: quello di poter riscuotere l’abbondante pensione di 10mila euro al mese.
Secondo quanto riportato dalle ultime accuse formulate dal pm Luigi Mastroianni, l’uomo risponde di occultamento di cadavere e non solo: anche di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebito utilizzo di carte di credito. Dal mese di gennaio di quest’anno l’uomo è sottoposto alla misura di libertà vigilata e si trova ricoverato in una comunità riabilitativa assistenziale.
Una decisione arrivata dopo una perizia disposta dalla Procura da cui è risultato parzialmente infermo di mente e incapace di stare in giudizio. Verrà sottoposto a perizia ogni sei mesi, soprattutto per verificare se il procedimento penale potrà proseguire oppure no.
Corigliano d’Otranto, occultava cadavere padre per pensione: ecco come agiva
A difendere l’uomo l’avvocato Fabrizio Ruggeri. Il suo assistito ha sempre negato. Il corpo, però, è stato ritrovato nel mese di marzo dello scorso anno nella cucina del genitore, avvolto tra le coperte e posto su un lettino con un ventilatore acceso. Non solo: aveva sempre affermato che il padre si trovasse in Svizzera. Nei mesi successivi sono state eseguite diverse perizie. Il consulente medico Alberto Tortorella ha escluso che si tratti di una morte violenta, anche se i resti dell’anziano erano in evidente stato di decomposizione.
Subito è avanzata l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Soprattutto per cercare di capire quali siano state le cause che hanno portato al decesso dell’anziano. Una morte che sarebbe avvenuta presumibilmente nel 2021. L’accusa, inoltre, ha sempre ribadito che il cadavere dell’anziano era stato adagiato nel vano cucina, sul pavimento tra il tavolo e il camino, vicino a una portafinestra aperta, avvolto con coperte e lenzuola, frapposto tra due lettini da spiaggia legati tra loro con corde elastiche.
Non solo: sarebbe rimasto acceso, per tutto il tempo, con un ventilatore e collocata anche una lampada insetticida nel bagno adiacente per contrastare la proliferazione degli insetti. La prossima udienza, dinanzi al gup Valeria Fedele è fissata per il 28 maggio prossimo. Per due anni avrebbe intascato la pensione del defunto padre.