Ha fatto molto scalpore, diventando un caso, la lettera anonima di uno studente indirizzata a Babbo Natale apparsa su un albero del Politecnico di Bari
Il Natale è la festa dell’anno più attesa da grandi e bambini. Un giorno diverso da trascorrere in famiglia con parenti vicini e lontani per ritrovare il calore del focolare domestico tutti riuniti intorno magari a una tavola imbandita. Ma non tutti possono avere la gioia e la fortuna di trascorrere questa giornata in allegria e soprattutto in compagnia. Tante sono le situazioni che invece possono arrivare a rendere un giorno così speciale uno dei più tristi dell’anno.
Come ogni anno, il Politecnico di Bari decora l’ingresso della propria struttura con un grande albero di Natale su cui gli studenti possono appendere delle lettere. Un’usanza diventata tradizione da moltissimi anni e dove solitamente si arrivano a leggere messaggi d’amore e di speranza, di promozioni e future lauree, ma anche di denunce sociali. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato di arrivare a leggere, appesa al simbolo del Natale, una lettera con una richiesta di aiuto che è stato un pugno nello stomaco per tutti.
Un Natale diverso
Un momento di festa, di gioia e di condivisione familiare, questo per gli italiani rappresenta il Natale. Un giorno speciale dove cercare di ritrovare tutti gli affetti e le sensazioni che nel tempo tendono ad affievolire stritolati da una vita talmente frenetica che il più delle volte ci fa dimenticare anche delle persone più care. Per qualcuno infatti la letterina da inviare a Babbo Natale non è più sinonimo di dono o di buoni propositi, ma può diventare una maniera anonima per lanciare un grido di aiuto disperato. Proprio come è accaduto per uno studente del Politecnico di Bari che, seguendo una tipica abitudine della popolare università, ha appeso il proprio pensiero di Natale all’albero sistemato proprio al centro dell’atrio dell’edificio.
E, invece di chiedere un bel voto o esprimere il desiderio di raggiungere al più presto la laurea, ha deciso di confidare a Santa Claus tutte le proprie paure e le proprie angosce. “Caro Babbo Natale, ho un desiderio diverso da quelli che ricevi di solito. Vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze. Vorrei addormentarmi e non svegliarmi più”. Un messaggio terribile che ha profondamente colpito tutta la comunità dell’istituto pugliese.
Mobilitazione generale
“Caro Babbo Natale, so che non ti scrivo da un po’ e mi dispiace. Vivere è diventato estenuante e, non ho più voglia di combattere per ciò che desidero, per vivere una vita “diversa” da quella considerata normale da tutti. Per favore, lasciami volare via”. . si legge nella lettera scritta a mano e affidata a un ramo dell’albero. Nessuna firma, ma solo un grido di aiuto che ha profondamente toccato docenti, studenti e tutti i collaboratori dell’università che immediatamente si sono messi in azione per cercare di rintracciare l’anonimo studente e cercare di aiutarlo.
La lettera è stata notata in particolare da una docente che ha aggiunto il suo numero di telefono pregando lo studente di chiamarla. Poi ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook dove ha spiegato l’accaduto, dichiarandosi profondamente toccata dal messaggio disperato lasciato da questo studente. “Come ogni anno, mi soffermo a leggere i messaggi dei nostri studenti. Quest’anno una lettera mi ha profondamente colpita… Ho pensato più volte se pubblicare o meno questo messaggio, ma penso che sia l’unico modo per raggiungerti”, ha scritto la docente che ora sta tentando di rintracciare il ragazzo.