Prima l’hanno attirato a sé con una scusa, poi l’hanno aggredito con violenza. L’accusa è di tentato omicidio: fermati quattro minorenni
L’episodio di violenza è accaduto lo scorso ottobre a Castel Volturno, in provincia di Cosenza: le indagini, però, solo in queste ultime ore hanno consentito agli agenti di identificare e fermare i quattro minorenni oggi accusati di tentato omicidio. La baby gang sarebbe già nota, in zona: ecco come hanno agito e soprattutto perché.
Le indagini della Polizia si sono fin da subito concentrate sulla baby gang che, a Castel Volturno e specialmente in località Villaggio Coppola, ha già colpito diverse volte prima di quest’ultima risalente a ottobre. Al centro del mirino degli aggressori sempre coetanei stranieri, che probabilmente sono le vittime prescelte: il punto delle indagini.
La baby gang si sarebbe avvicinata al 15enne di origini egiziane con la scusa di chiedergli una sigaretta e, di fronte al suo no, si sarebbe scatenato il finimondo. I quattro aggressori, tutti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, avrebbero colpito 12 volte la vittima prescelta con coltellate all’altezza del cuore e dei polmoni, lesionati quasi mortalmente. Ricoverato d’urgenza con ferite gravissime e in serio pericolo di vita, il 15enne sarebbe stato salvato grazie a un minuzioso intervento chirurgico d’emergenza eseguito dall’équipe medica del Pineta Grande Hospital.
Nel frattempo, gli agenti di Polizia si sono concentrati sul dare un nome e un volto ai quattro aggressori. Fondamentali le telecamere di sorveglianza presenti in zona, che hanno consentito di mettere a fuoco i visi dei componenti della baby gang e quindi di identificarli. I primi tre sono stati identificati dalla Polizia di Stato qualche giorno fa, mentre il quarto è stato fermato solo nelle scorse ore ed è stato accompagnato nel Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei, a Napoli, in attesa della convalida del provvedimento. Si tratta comunque di quattro ragazzi italiani.
Secondo chi indaga, i quattro oggi fermati potrebbero non essere gli unici coinvolti nella brutale aggressione al 15enne di origini egiziane; nel frattempo, però, questi devono rispondere dell’accusa di tentato omicidio. Le indagini comunque proseguono nella ricerca di eventuali complici, forse più grandi, che avrebbero favorito la rissa ed aiutato i quattro minorenni.
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