Caso Julian Assange, arrivano delle novità molto importanti dagli Stati Uniti D’America: la decisione del presidente, Joe Biden
L’annuncio è arrivato direttamente dal numero uno del Paese nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca dove hanno presenziato moltissimi giornalisti. Il presidente degli Stati Uniti D’America, Joe Biden, sta seriamente pensando di lasciare cadere le accuse contro Julian Assange. Tra l’altro come richiesto proprio dall’Australia. Basti pensare che lo scorso mese di marzo l’amministrazione guidata dal numero uno americano aveva avanzato un’altra “exit strategy“.
L’obiettivo è quello di mettere la parola “fine” alla vicenda politico-giudiziaria che vede come protagonista il fondatore di WikiLeaks. Cosa fece Assange? Nel 2010 pubblicò una serie di documenti legati alla sicurezza nazionale americana. Tanto da essere definito come una delle colossali ed imbarazzanti fughe di notizie della storia americana. La Casa Bianca optò per un patteggiamento con tanto di dichiarazione di colpevolezza per un reato meno grave rispetto alla cospirazione finalizzata a violare la legge sullo spionaggio.
Solamente una intesa gli eviterebbe l’estradizione da Londra verso gli USA. In quel caso sarebbe completamente libero. Non è da escludere che Assange possa patteggiare anche da remoto e senza arrivare negli USA. Cosa riguardavano questi documenti privati? Si trattava di file militari top secret e dispacci diplomatici riservati. Quelli che riguardavano l‘Afghanistan fino ad arrivare all’Iran e a Guantanamo. Senza dimenticare anche i rapporti con gli alleati.
Un problema non da poco per gli USA che si videro in grave pericolo oltre che ad un terribile imbarazzo mondiale. Da quel momento in poi, però, iniziò un vero e proprio incubo: l’accusa di stupro in Svezia (poi caduta), il lungo asilo nell’ambasciata ecuadoregna a Londra dal 2012, l’arresto dopo che lo cacciarono dalla sede diplomatica per il suo comportamento controverso. L’ex presidente Barack Obama decise di non incriminarlo.
Commutò la pena di 35 anni, liberandola dopo sette, a Chelsea Manning, l’analista dell’esercito che passò il materiale a Wikileaks. Nel 2019 il dipartimento di giustizia Usa annunciò l’incriminazione, quando alla presidenza c’era Trump. Una decisione, quella di Biden, presa in vista delle prossime elezioni elettorali di novembre. L’obiettivo, fanno sapere i media, è quello di evitare un processo mediatico che possa trasformare Assagne in un martire.
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