Caso Puff Daddy, proseguono le indagini nei confronti del rapper: nuovi elementi al vaglio. Presunti abusi su minorenni da parte di Combs.
Sean Combs al centro delle polemiche e delle indagini. La carriera del rapper e cantautore sta vivendo il momento più buio degli ultimi anni, forse anche precludendo possibili scenari – professionali e privati – in futuro. Le accuse di stupro e violenza sessuale, perpetrate nelle scorse settimane, dopo alcune deposizioni, hanno messo la figura dell’artista a dura prova.
L’uomo è stato arrestato poco tempo fa in un albergo al centro di Manhattan ed è cominciata la sua personale Odissea giudiziaria. Un caos in grado di generare un secondo MeToo. Dal cinema all’HipHop. L’industria musicale e una certa cultura statunitense è nel mirino: il problema sono i ricatti a personalità emergenti che coltivano l’ambizione di diventare artisti affermati.
Caso Puff Daddy: 120 persone pronte a testimoniare contro il rapper
Daddy – al secolo Combs – prometteva una carriera sfavillante in cambio di altro tipo di favori. Ad affermarlo è un avvocato del Texas, tale Tony Buzbee, il quale precisa che avrebbe pronte 120 testimonianze importanti che avvalorino le accuse di stupro e violenza. Vuol dire che personalità di ogni tipo avrebbero rilasciato testimonianze e prove schiaccianti rispetto a quel che succedeva all’interno dei White Party – feste che Combs organizzava con il pretesto di allargare il suo roadster – all’interno dei quali girava alcol e droga.
Sopra i livelli di guardia. Parecchie persone, infatti, avrebbero riferito che non sapevano di essere drogate. Frequentavano determinati party, sapevano cosa potesse accadere, ma più di qualcuno ha asserito di essersi sentito stordito in maniera inconsapevole. Daddy, questa l’accusa ulteriore, truccava i cocktail di ragazzi e ragazze che reputava “appetibili”.
Presunti abusi su minorenni
Viene usato questo termine per sottolineare che il rapper avrebbe avuto proprio una lista di priorità in tal senso. Non è finita: si registrano anche presunti abusi su ragazze di 15 e 13 anni. La vittima più giovane – all’interno di 25 persone sotto la maggiore età – avrebbe 9 anni. Al bambino sarebbe stato chiesto di praticare una fellatio a Daddy nel corso di un’audizione.
Tutto questo è presente nella testimonianza video dell’avvocato che sta raccogliendo il materiale per metterlo insieme e portarlo ulteriormente alle autorità competenti. Sean Combs nega ogni accusa, ma la strada resta in salita. Dato che quel che succedeva all’interno dei party non è stato possibile smentirlo interamente.
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L’entourage del rapper accusa il colpo: i suoi prodotti, compresi i dischi e le opere, sono in caduta libera. In questo memento, però, la parte economica è l’ultimo dei problemi: Puff Daddy rischia la carriera e il futuro. Potrebbe restare in carcere per lungo tempo, la possibilità di un ergastolo (o comunque una pena piuttosto elevata) non è così lontana.